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Post - Alessandro Coluzzi

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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« il: Agosto 29, 2017, 10:16:50 am »
nel post precedente (ed in questo) c'è un allegato che mostra le tre fasce in forma ORIZZONTALE sul piano.
La fascia corretta in cui vivere è quella mediana gialla. Bisogna essere elevati da quella verde e non entrare in quella rossa.

Lo stesso meccanismo è indicato nel libro "L'economia della ciambella" , sebbene disegnato in forma CIRCOLARE sul piano http://www.repubblica.it/economia/2017/08/16/news/ripensare_l_economia_stop_al_mantra_della_crescita_ecco_perche_una_ciambella_ci_salvera_-173018814/
Anche qui bisogna vivere nella fascia centrale (grigio scuro, tra le due linee nere) senza andare in quella inferiore (cerchio al centro, freccia "carenza") nè in quella superiore in cui si arrecano danni (freccia "eccesso").

Dicono la stessa cosa in forme grafiche diverse.
Nel disegno colorato orizzontale si evidenziano prevalentemente ragioni economiche-sociali, nel disegno in basso circolare ragioni economiche-ambientali, ma l'UNICA soluzione va bene per tutti gli aspetti.


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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« il: Agosto 29, 2017, 10:03:52 am »
Oggi sulla carta esistono regole antitrust, a favore della concorrenza ecc. Ti sembrano che vengano veramente rispettate?

Il 90% degli esseri umani che ha un computer utilizza software Microsoft il residuo 10% Apple.
Il 90% degli esseri umani usa come motore di ricerca Google il residuo forse Yahoo.
Solo in Cina c'è un limite (ma per motivi politici) a questi due sostanziali monopolisti mondiali.
Idem per trasmissioni di comunicazioni per gruppo Facebook-whattapp.
Nella produzione di aerei a medio-lungo raggio esistono nel mondo solo due produttori: Boeing ed Airbus.
Qualunque settore industriale sta andando INEVITABILMENTE verso l'accentramento (per ottimizzare costi e poter, alla lunga dopo il raggiungimento dell'oligopolio, se non del monopolio, aumentare i prezzi-ricavi e stabilizzare-aumentare così gli utili).
E' l'economia e la legge del "profitto del singolo" che porta a ciò, INEVITABILMENTE (chi non lo fa viene comprato o escluso dal mercato)

Il limite massimo non aiuta le classi estremamente povere o chi "demonizza il lavoro e chi lo crea", ma anzi aiuta chi lavora ed in genere la classe media (sia medio-bassa che medio-ALTA), che non pagherebbe imposte e potrebbe così (lavorando ma pagando meno tasse) elevarsi più velocemente, diminunendo così le disuguaglianze. Chi non lavora non ha mai ricevuto nessun vantaggio dagli sconti fiscali.
Il problema è incentivare il LAVORO ed i lavoratori, ma anche disincentivare i parassiti che sono sia in basso, ma anche nella fascia ESTREMAMENTE alta (di chi vive, di fatto, esclusivamente di rendita).

Per farla breve.
Se il problema italiano ed in parte mondiale è che "manca la domanda" (ossia scarseggia la moneta nelle classi basse e medie e chi la ha comunque non la spende avendo paura di un domani ancora peggiore) ci sono due soluzioni:
1) stampi moneta gratuita e la dai a chi non la ha per spenderla (ma sul lungo tempo disincentiva il lavoro) o
2) la togli solo da chi ne ha troppa, ossia la classe altissima, con risparmi personali oltre 144milioni nell'esempio fatto, e la ridistribuisci (questo provvedimento può essere stabile e non disincentiva il lavoro anzi lo stimola: disincentiva solo l'accumulo eccessivo di risparmio e questo è un bene ai fini della riduzione delle disuguaglianze). NON toglie nulla ai ricchissimi, gli dice solo: "scegli tu... o li spendi, o li doni a chi vuoi tu e li rimetti così in circolo.... oppure li paghi in imposte e li rimette in circolo lo Stato."


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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« il: Agosto 27, 2017, 01:43:02 pm »
Vorrei fare alcune precisazioni per spiegare perchè non vedo contraddizioni tra il punto 1 e 2 (su cui c'è OK) ed il punto 3.


Parto con qualche esempio sull'esistenza in natura di DUE limiti (minimo, ma ANCHE MASSIMO).

Quando vengono eseguite analisi del sangue, alla fine ci viene consegnato un risultato con i valori numerici PROPRI dei vari fenomeni analizzati e con a fianco i parametri BASE CORRETTI che sono indicati con due numeri, un minimo ed un massimo. Generalmente, se il valore PROPRIO è all'interno della fascia tra minimo e massimo del parametro BASE tutto è Ok, se fosse sotto il minimo, ma anche SOPRA IL MASSIMO, c'è qualche problema.
Similmente mangiare è una cosa buona. Infatti, se non si mangia (quindi sotto il limite minimo) si muore di fame ma, parimenti, si muore anche di indigestione o di estrema obesità se si mangia troppo (quindi, sopra il limite massimo).
Idem per le cellule che diventano tumorali quando continuano ad ingrossarsi a spese delle cellule vicine.
Anche l'acqua è generalmente utile alla vita nella fascia intermedia di temperatura tra 1 e 99 gradi in cui è liquida.
Sotto tale livello, alla stato solido porta alla morte del corpo umano (assideramento, con cristallizzazione delle molecole di acqua), ma anche sopra i 100 evapora e non l'abbiamo più a disposizione (disidratazione).
Il problema dei DUE LIMITI merita, dunque, almeno attenzione e riflessione considerati i tanti casi in cui sono applicati.


Ora una riflessione su LAVORO e MONETA e poi arrivo alla conclusione.

Ciò che è veramente necessario per vivere è il LAVORO e non la MONETA.
Basti pensare che se si sbarca da solo su un'isola deserta, pur avendo carta di credito con c/c positivo o banconote in abbondanza si muore di fame se non si decide di lavorare da solo per procurarsi il cibo. Dunque, la MONETA serve solo in una società umana dove ci sia ALMENO un'altra persona disponibile a svolgere un lavoro in nostro favore in cambio di tale unità di misura del valore del LAVORO.

Il problema di base da risolvere nella società umana è che chi svolge LAVORO OGGI in favore altrui (producendo o scambiando beni e servizi) potrebbe volere in cambio da altre persone beni o servizi (ossia utilizzare il LAVORO altrui) non oggi, ma in un TEMPO FUTURO.

Dunque, la MONETA è soltanto l'unità di misura del valore del LAVORO di OGGI, affinché chi lo svolge possa ricevere in cambio frutti (beni o servizi) del lavoro altrui in FUTURO.
In altre parole, la moneta serve soltanto a SPOSTARE NEL TEMPO IL VALORE del proprio LAVORO rispetto all'utilizzo di lavoro altrui.
In particolare, Il RISPARMIO di una certa persona corrisponde al valore del proprio lavoro IN PIU'  svolto (redditi) rispetto a quello altrui già utilizzato (consumi). Viceversa, il DEBITO corrisponde al valore IN MENO tra quello svolto e quello altrui già utilizzato.
La soluzione ideale dovrebbe essere quella dell'equilibrio, l'unica simmetrica tra Tutti gli esseri umani.

A questo punto la domanda è: ESISTE (si o no?) un limite minimo ed un limite massimo dei beni e servizi che ciascun essere umano ha diritto di avere a propria disposizione (anche in relazione ai pari diritti-doveri altrui ed a limiti di spazio ed ambientali del pianeta Terra), facendo lavorare gli altri esseri umani in proprio favore?
Generalmente si ritiene che esista un limite etico MINIMO di dignità (o di bisogno di vita). Da qui pensioni sociali, reddito base ecc.

Ritengo debba esistere, allo stesso modo, anche un limite MASSIMO corrispondente al valore di tutti beni e servizi che quella certa persona possa consumare al massimo in futuro (ossia possa utilizzare LAVORO altrui).
Ad esempio, ipotizzando un consumo minimo mensile di euro 1000,00 netti a persona, si potrebbe ipotizzare un consumo massimo di euro 100.000,00  netti al mese A PERSONA. Essi corrispondono a euro 1,2 milioni a persona annui e in 120 anni (età massima di esseri umani rilevata sul pianeta Terra) corrispondono al massimo di euro 144 milioni di euro nell'arco della intera vita.
Oltre sarebbero certamente IN ECCESSO e potrebbero essere utilizzati per fini negativi per gli altri esseri umani.
Se così non fosse, vuol dire che ammettiamo come possibile che, per ipotesi, una sola persona (o un piccolo gruppo) acquisti legittimamente con i propri risparmi (chiaramente IN ECCESSO rispetto a quelli che gli servirebbero per vivere, anche molto bene e differenziandosi notevolmente dagli altri) TUTTE le terre agricole del pianeta Terra e poi decida liberamente e lecitamente (dal suo punto di vista) di coltivare solo il cibo necessario al piccolo gruppo proprietario (e magari ai pochi operai poveri che gli servirebbero per tale lavoro), facendo morire di fame tutti gli altri, impedendo loro la coltivazione sui terreni.

Porre un limite personale a 144 milioni non crea nessun limite alla voglia di lavorare di utilizzare al meglio il proprio talento.
Semplicemente, raggiunto il limite si continuerà tranquillamente a poter lavorare, donando agli altri il valore del proprio lavoro.
Il limite massimo è, dunque (secondo me, almeno), una esigenza etica e non un atto di forza o di "lotta di classe".
 

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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« il: Agosto 21, 2017, 07:51:56 pm »
Si è sviluppato un bel "dia-logos" e le idee stanno emergendo. Mi permetto di riassumerle, almeno per come le vedo io.

1) Va creata una MONETA (ossia una "unità di misura del valore") libera dal debito e sovrana del popolo; ossia, non creata dal sistema bancario privato, ma dallo Stato o da una Banca Centrale veramente PUBBLICA.

2) La società umana si deve fondare sul LAVORO (quel che dice l'art.1 della nostra Costituzione), che significa anche riconoscimento del MERITO, quale differenza nei risultati lavorativi tra i vari esseri umani: è la seconda faccia della medaglia della LIBERTA' (che vuol dire anche impegnarsi liberamente di più o di meno nel lavoro a seconda dei propri obiettivi di vita).
Tuttavia se, pur attuato il punto 1 e tutte le migliori norme antitrust ed altro, ad un certo punto non esistesse possibilità di svolgere attività utile (ossia, lavoro), nè nel settore privato e nè in quello pubblico (dando per scontato che, prima o poi con una popolazione tendente ad una quantità stabile e non più in crescita, finirà le necessità di costruire strade, aereoporti e cementificazioni varie e la robotica sostituirà molti lavoratori), o comunque il lavoro esistente non fosse sufficiente per dare un retribuzione lavorativa a TUTTI, allora andrà ampliato un reddito-pensione sociale LIMITE MINIMO (ripeto, condizionato alla scarsità al momento del lavoro), come attuazione del principio di SOLIDARIETA' (di pari importanza di quello del MERITO).

3) Un equo sistema fiscale è l'UNICO modo non violento di ripristinare le disuguaglianze sociali tra le persone (il famoso 0,1% dei ricchi e 99,9% dei medio-poveri), senza cadere in visioni di esproprio o illiberali.
L'economista Kuznets aveva ideato una curva con riduzione delle disuguaglianze, che può funzionare SOLO SE funziona la progressività VERA sulle imposte  https://it.wikipedia.org/wiki/Curva_di_Kuznets (si legga bene ultima riga: solo la tassazione porta redistribuzione)
In sostanza vanno esentate le imposte per i redditi bassi e medi (ossia aliquota 0%, visto che dobbiamo redistribuire) sino ad un livello abbastanza alto in cui scatti aliquota 100% (ossia un LIMITE MASSIMO).
Tale limite massimo serve sia sotto il profilo economico (perchè l'eccesso di ricchezza non utilizzata per vivere, viene inevitabilmente utilizzata per influenzare gli altri: lobby, potere ecc) sia per motivi ambientali.

E' uscito un recente libro che ripensa l'economia "buona" come una CIAMBELLA, con un limite minimo ed uno massimo (come detto sopra):
http://www.repubblica.it/economia/2017/08/16/news/ripensare_l_economia_stop_al_mantra_della_crescita_ecco_perche_una_ciambella_ci_salvera_-173018814/     
E' interessante vedere la figura riportata nell'articolo, in cui sono evidenti i DUE LIMITI indicati come "base sociale" sotto il quale vi è "carenza" ed un limite massimo come "tetto ambientale" (ma lo stesso vale come "tetto di ricchezza") sopra il quale vi è "eccesso".
Vanno ideate e scritte delle leggi per raggiungere questo obiettivo finale.

L'economia al momento è l'unica "scienza" che ha DUE leggi base invece di UNA.... e ciò è chiaramente un errore:
nella microeconomia è applicata la legge dell'egoismo (per migliorare i risultati del lavoratore o dell'azienda) ossia il BENE SINGOLO, mentre a livello macroeconomico generale va applicato l'equilibrio tra le varie parti, ossia il BENE COMUNE.
L'unico modo per rendere compatibili i due principi è porre un limite MASSIMO al "bene del singolo" (microeconomia) che lo renda compatibile col bene comune (macroeconomia).
Per curiosità l'elettromagnetismo vale sia a livello di atomi che di galassie. Idem la gravità ed ogni altra legge naturale "generale".

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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« il: Luglio 14, 2017, 07:36:15 am »
la proposta è realizzabilissima anche a livello nazionale, apponendo alcuni limiti ai flussi di capitali.... che verrebbero via via eliminati tra i paesi che adottassero lo stesso provvedimento.

L'apposizione del limite MASSIMO sarebbe introdotto, chiaramente, con una Legge.
Esso consisterebbe in una regola economica (ritengo l'unica possibile) che mira a ridurre le disuguaglianze. Nel mondo tutti parlano delle disuguaglianze (1% di ricchi e 99% dei poveri) ma pochi si pongono il problema di come intervenire "in concreto" per ridurle.

Non è un provvedimento "illiberale", anzi è proprio il contrario.
La libertà di ogni essere umano è chiaramente in relazione all'altrui. Essa presuppone la reciproca limitazione della libertà altrui nell'ipotesi in cui il suo "eccesso" limiti la mia.
L'eccesso di denaro di alcuni comporta eccesso di loro potere (lobby ecc) che, chiaramente, incide sulla libertà altrui.
Per tutelare la libertà dei secondi, va limitato il potere (e, dunque, il denaro da cui si origina) dei primi.
 

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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« il: Luglio 06, 2017, 03:45:25 pm »
il problema è l'egoismo (bene?) del singolo in conflitto col bene comune (collettivo).

Il metodo egoistico  è l'accumulo di DENARO (condivido osservazione di Massimo Franceschini) che non è più un mezzo di scambio ma un fine di accumulo.

Per risolvere il problema è sufficiente unire i catasti immobiliari e finanziari dei vari stati in uno UNICO mondiale, con indicazione della ricchezza di ogni singolo essere umano e LIMITARE la quantità di ricchezza (immobiliare-finanziaria) di ciascuno, sulla base di quella che ciascun essere umano può prevedibilmente (con parametro alto) consumare in 120 anni di vita (età massima sino ad ora riscontrata sul pianeta Terra).
Raggiunto il limite ci sarebbe prelievo fiscale al 100% e tutti i problemi finanziari mondiali sarebbero risolti. Compresi quelli etici.
Sino al limite imposte 0% per tutti. Il lavoro utile "volerebbe" e non ci sarebbe più evasione o elusione fiscale

Il ciclo del denaro sarebbe come quello dell'acqua sul pianeta Terra.... raggiunto un certo limite evaporerebbe dal singolo e, sotto forma di redistribuzione, tornerebbe a tutti.
Dagli attuali errati cicli economici si passerebbe alla giusta circolazione dell'economia.

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Diario / Re:basta rinvii,é tempo di agire
« il: Giugno 29, 2017, 01:39:21 pm »
la sempre più bassa affluenza alle urne indica DISAFFEZIONE degli elettori, che NON trovano soluzioni nelle proposte politiche presenti.

Servono soluzioni ambiziose, innovative e "percepite da TUTTI" come risolutive.
Serve un programma ideale, un vero "PROGETTO per il FUTURO" per l'umanità..... ivi inclusi gli italiani, che riassumerei così:

1) sistema monetario sovrano e non debitorio, con piattaforma informatica degli scambi gestita gratuitamente dallo Stato per chiunque la voglia utilizzare (si incassano somme e si fanno bonifici come banche online, NON si fanno prestiti a nessuno). Sarebbe percepita da tutti i cittadini come più sicura di Intesa, Unicredit o le Poste.
Le somme oggi giacenti e FERME a tasso "0%" sui conti correnti delle banche commerciali (circa 1300 miliardi) Vi si trasferirebbero in buona parte... lo Stato ridurrebbe esborso per interessi sui titoli pubblici anche di decine e decine di miliardi di euro annui a seconda dei trasferimenti.

2) sistema fiscale come limite ELEVATO alla ricchezza individuale, ma come LIMITE anche all'egoismo ed alla speculazione (meglio spiegato in altro post di oggi)

3) importo del reddito di lavoro minimo = importo della pensione sociale minima= importo del reddito di disoccupazione.
Quest'ultimo sarebbe un "bonus" di "x" anni uguale per tutti, ma chi ne usufruisse durante il lavoro posticiperebbe di pari giorni la data di pensione,  che verrebbe in partenza ANTICIPATA di "x" anni per tutti (si risolverebbe il problema legge Fornero), riportando meritocrazia, ma tutelando chi ha necessità. L'indennità di disoccupazione diventerebbe una "pensione anticipata" da recuperare col lavoro successivo (non svolto nel periodo di disoccupazione).
Insomma, servirebbe un reddito minimo perfettamente "elastico" rispetto alle esigenze dell'occupazione, ma meritocratico.

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Diario / Re:Le proposte di Possibile per la progressivitá fiscale
« il: Giugno 29, 2017, 11:42:00 am »
Ho letto le tre proposte. Le condivido nell'obiettivo (offrire redditi netti più elevati ai lavoratori più poveri) ma NON nella soluzioni suggerite.

1) la proposta 1 aumenta sostanzialmente la curva di progressività fiscale sui REDDITI ANNUALI
2) la proposta 2 prende atto implicitamente (e giustamente) che gli attuali contributi INPS sono una IMPOSTA aggiuntiva e non un  corrispettivo per la futura pensione (non c'è nessuna correlazione tra quantità dei contributi versati e pensione percepita... tant'è che da almeno 25 anni  vengono sempre aumentati gli anni di lavoro e ridotte le pensioni) e (proprio perché li ritiene implicitamente una imposta) li rende progressivi anch'essi.
3) La proposta 3 vuole creare un salario minimo tra tutti i lavoratori, un pò più elevato dell'attuale minimo (a prescindere dal CCNL applicato).

Sintetizzo con lo stesso ordine le risposte.

1) Sono d'accordo sulla progressività ma NON sul fatto che i REDDITI ANNUALI siano indice della "capacità contributiva" secondo art.53 Costituzione. Ad esempio,una persona con patrimonio monetario di 200 milioni di euro che non lavora e che non ha rivalutato i propri capitali nel 2016 non pagherebbe imposte IRPEF, un 19enne al primo lavoro di euro 20mila pagherebbe l'IRPEF ..... non mi sembra equilibrato e giusto.
Tenuto conto che il sistema fiscale tende sempre ad avere una quota di reddito annuale minimo esente da imposta per permettere di provvedere al pagamento di CONSUMI MINIMI,  tenuto conto che  reddito=consumo+risparmio, ne consegue (per differenza) che quella che viene chiamata imposta sui "redditi annuali" equivale, in realtà, ad una imposta sui consumi annuali più elevati (quelli minimi, come detto, sono esenti) ed i risparmi annuali. Poichè tutti sarebbero favorevoli a scaricare più consumi  possibile, si potrebbe abolire direttamente l'imposta sui redditi annuali (iniqua nell'esempio sopra indicato)ed istituire soltanto un imposta sui patrimoni e sui consumi superflui ed eccessivi.
Come funzionerebbe? come il ciclo dell'acqua, in modo semplicissimo!!.
Si fissa un limite anche alto di CONSUMI possibili (ad esempio di euro 1milione netto annuo a persona, ossia un limite di 120milioni netti a vita, tenuto conto che l'uomo più longevo ha raggiunto i 120 anni), chi supera tale limite di patrimonio avrebbe aliquota al 100%. Sino a  quell'importo aliquota 0% favorendo così chiunque lavori. Al grande industriale e familiari che avessero azioni con valore superiore al limite accadrebbe soltanto che la titolarità ed i successivi  proventi di capitale sarebbero pubblici (introiti fiscali) rimanendo comunque lui il principale azionista e gestore della multinazionale.
Il sistema socioeconomico umano funzionerebbe come funzionano tutte le piscine del mondo.
Il limite fissato sarebbe come la griglia del sopravanzo dell'acqua della piscina e le risorse tornerebbero in circolo per TUTTI erogate dalla collettività-stato in lavoro e servizi.
Un ciclo-riciclo infinito della moneta che ridurrebbe per sempre anche l'egoismo umano all'eccessivo accumulo.

2)Le pensioni previdenziali vanno abolite (trovando una forma di gestione per situazioni in corso) lasciando solo quelle sociali di identico importo per TUTTI (pagate con imposte) e ciascuno gestirebbe la propria previdenza AGGIUNTIVA con forme complementari o come meglio vuole. Verrebbero aboliti anche i contributi INPS.

3) il salario minimo, per semplicità, corrisponderebbe alla pensione sociale minima.

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Diario / Re:I licenziamenti delle donne madri
« il: Maggio 27, 2017, 11:45:03 pm »
L'Europa (ed in genere il mondo) oggi tutela prioritariamente il DENARO (il capitale, attraverso il controllo dell'inflazione) e NON  l'UOMO (il lavoro, riducendo il tasso di disoccupazione). E' scritto nel Trattato di Lisbona.

L'aumento della tecnologia (informatica e robotica) farà sempre più aumentare la disoccupazione.
Se non viene posto al centro dell'azione politica il bene dell'UOMO invece di quello del CAPITALE, la situazione non cambierà mai, ma potrà solo peggiorare. E' matematico.
Occorre modificare il Trattato di Lisbona o,se ciò non fosse possibile consensualmente, uscirne per riacquistare la sovranità monetaria.

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Diario / Re:una nuova Camaldoli per i cattolici e i popolari italiani
« il: Maggio 18, 2017, 12:27:48 pm »
Sono d'accordo sulla necessità del rinnovamento che veda la partecipazione Essenziale del mondo cattolico. Ma non solo, come dici anche tu

Oggi vanno eliminate le "staccionate" (ormai inutili) di destra, centro e sinistra e considerata (al fine di eliminarla con l'azione giuridica e politica) soltanto quella sempre più evidente tra sotto (99,9% degli uomini) e sopra (0,1%).

Le riforme giuste di diritto "positivo" sono solo quelle che si richiamano al diritto "naturale" (indicato spesso anche nella Dottrina sociale della Chiesa), l'unico COMUNE a tutti gli esseri umani e dunque da TUTTI ritenuto GIUSTO.

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Diario / Re:USCITA DALL'EURO - COME FARE?
« il: Aprile 27, 2017, 09:19:17 pm »
condivido l'esistenza delle 4 teoriche strade indicate da Davide.
A tutti, probabilmente, piacerebbe rimanere in una Europa IDEALMENTE SANA. (ipotesi 1)

Io ne sono talmente convinto che sono fautore anche di un Mondo UNITO, di una UMANITA' UNITA (abolendo così i rischi di conflitti mondiali). Chi sarebbe contro? sulla carta penso nessuno.
Il problema,però, è l'egoismo e l'ipocrisia umana. Si dice "vogliamoci bene" e contemporaneamente si viene pugnalati alle spalle.

Faccio una PROPOSTA solidale per risolvere il problema dell'Eurozona o anche di una successiva Mondozona.

Premesso che la soluzione corretta dei commerci è l'EQUILIBRIO (ossia il pareggio commerciale senza avanzi o disavanzi), i Paesi in surplus economico (negli scambi INTERNI all'Eurozona) contribuiscono alla spese dell'Eurozona stessa in via prioritaria con un importo PARI al loro surplus commerciale, le eventuali eccedenze di spese si dividono come oggi. Una cosa SEMPLICISSIMA.
D'altra parte chi fa surplus interno vuol dire che (con una unica moneta e Massa monetaria) si sta arricchendo a spese degli altri ed è giusto che paghi.

Esempio: Per far funzionare le strutture europee, i finanziamenti ecc. servono ad esempio 100 miliardi, la Germania fa 50 miliardi di surplus (interno con eurozona, non interessa quello con Cina, Usa o altri) e contribuisce con 50, Olanda ne fa 15 e contribuisce con 15, italia ne fa 5 e contribuisce con 5, gli altri non ne fanno ed i residui 30 vengono divisi con attuali criteri (includendo ancora germania, olanda ed italia).
I surplus sono superiori a 100? si aumentano i finanziamenti pubblici di opere pubbliche in tutti i paesi a spese dei soli paesi che fanno surplus, sino a coprire tale importo.

Sono convinto che i Paesi esportatori con surplus "cronico" aumenterebbero IMMEDIATAMENTE la spesa interna ed il potere di acquisto dei propri cittadini piuttosto che regalare soldi agli altri ed ecco che finalmente molti problemi si risolverebbero.

Se questo non si facesse, vorrebbe dire che NON c'è voglia di collaborare (al di là delle chiacchiere) e dunque sarei favorevole alla ipotesi 3 ed in subordine la 4

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Diario / Re:LA TRUFFA DEI FONDI PENSIONE
« il: Aprile 15, 2017, 04:21:44 pm »
Nel suo lungo libro "Il capitale del XXI secolo", Thomas Piketty mette in evidenza (con dati statistici di un paio di secoli) il rapporto tra reddito da capitale (r = rate = interesse) e da lavoro (g = growth = crescita) e ne deduce che, da tempo, nell'attuale sistema capitalistico r  è maggiore di g. Ossia si guadagna più dal rendimento del capitale  (finanza) che dal lavoro (mondo reale, fabbriche ecc.)
E' una FATTO, non una opinione.

Chiaramente chi ha capitale di partenza parte sempre avvantaggiato sugli altri.
Gli "altri", quindi, non sono sconfitti dal fatto di essere meno bravi e meritevoli sul lavoro, ma dal fatto di non avere in partenza i redditi da capitali del primo. Questo SI che disincentiverà gli investimenti (come infatti sta accadendo).

Oggi paradossalmente in Italia (ma anche nel mondo) ci sono tanti risparmi ma pochi investimenti, perchè non conviene ormai quasi più investire, valutando il rapporto tra i rischi (tanti) che si corrono ed i potenziali utili (pochi) che se ne ricavano.
Larry Summers (ex ministro tesoro di clinton e rettore di harvard) la definisce stagnazione secolare (direi perpetua) http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-03-10/ecco-cos-e-stagnazione-secolare-e-perche-ci-fara-male-171825.shtml?uuid=ACyLaplC

Faccio un esempio. Periodicamente si fanno gare olimpiche. Ogni volta tutti i concorrenti RI-partono dalla linea di partenza e finiscono la gara alla linea di arrivo. PUNTO. Non è che chi ha vinto la precedente gara (ad esempio dei 100 metri, con 1 secondo di vantaggio), riparte con 1 secondo di vantaggio alla gara successiva (o dieci metri più avanti, che è lo stesso).
Sarebbero falsate tutte le gare.... invece è proprio quello che avviene nel mondo reale.

Faccio altro esempio. Da ragazzo giocavo (come penso molti) anche a Monopoli. In partenza venivano dati soldi UGUALI a tutti i concorrenti (diciamo un "reddito minimo"), chi è più bravo vinceva. PUNTO.
Finita la gara,  si facevano i complimenti al vincitore e si CHIUDEVA la scatola del gioco ed alla prossima partita si iniziava UGUALI di nuovo.
Per inciso a Monopoli la moneta non era creata a debito, non c'era il debito pubblico e neppure le tasse sui redditi da lavoro.
Funzionava bene !!! sarebbe un esempio SEMPLICE da seguire.

In termini giuridici, ritengo fermamente che ognuno sia libero di fare quel che vuole, purchè la sua libertà non incida su quella degli altri (ossia limiti la pari libertà altrui).
Tuttavia, se alcuni ricchissimi fossero PROPRIETARI in quantità in super ECCESSO (ossia superflue per loro) di fonti energetiche, di acqua o di capitali (dando per scontato che esista una quantità predeterminata di suolo, di acqua e di capitali monetari nel mondo), chiaramente essi limiterebbero la libertà degli altri nel raggiungere quella quota che i secondi (gli altri) ritengono necessaria per loro stessi (e sempre inferiore ai primi).

Discutiamo del limite (in questi giorni di parla di 240.000,00 euro annui nel pubblico impiego, io indico anche MOLTO di più in proporzione), ma va messo un limite ETICO per la pari libertà altrui.
Inoltre, ricordiamoci che si muore di fame, ma anche di indigestione (se non ci si limita)
Infine, solo un limite esterno (o la auto-consapevolezza...), può fermare l'egoismo umano.

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Diario / Re:LA TRUFFA DEI FONDI PENSIONE
« il: Aprile 10, 2017, 11:25:57 pm »
A nessuno viene impedito di lavorare. Anzi il lavoro privato verrebbe incentivato dalla inesistente tassazione sino al limite in cui scatterebbe al 100%. Se ci pensi bene è come il ciclo naturale dell'acqua. A 100 gradi evapora del tutto, sino a 99 gradi no, per nulla.
Se vuoi lavorare oltre i 30 anni netti puoi tranquillamente farlo ed accumulare risparmi. Se non lo vuoi fare, hai la pensione minima.
Il punto è che di soldi se ne possono accumulare sino ad un certo limite, anche se  MOLTO ELEVATO. Oltre puoi lavorare comunque, ma gratuitamente in favore della collettività indistinta (tassazione al 100%) o donando a tua scelta ad altri.
Ad esempio il limite del patrimonio etico massimo, potrebbe essere 100 volte il reddito meritocratico minimo.
Se questo fosse di 900 euro mensili, il limite massimo sarebbe di 90.000,00 euro netti mensili a persona al mese, ossia 360.000,00 netti al mese per una famiglia media di 4 persone, ossia lo stipendio di un grandissimo sportivo nel momento di grande splendore (circa 7-8 milioni lordi annui con aliquote fiscali attuali). Non poco.
Il punto è che in 120 anni (età massima di vita) nessuno potrebbe averne a propria disposizione oltre 130 milioni di euro circa (3000 euro al giorno = 90000,00 mensili). Tantissimi per fare una bella vita (meritoria rispetto agli altri), ma pochi se confrontati con le disponibilità di grandi finanzieri come Soros od altri del genere, che utilizzano i soldi come forma di potere sugli altri, più che spenderli per vivere.
Verrebbe meno la finalità dell'alta finanza, che accumula denaro egoisticamente. Ci sarebbe un freno, un limite all'accumulo.
Quello che manca oggi e che ci porterà (in sua assenza) MATEMATICAMENTE sempre a ricchi più ricchi (pochi) e poveri più poveri (tanti).

Come dice l'economista Piketty ormai il tasso di interesse del capitale è superiore al tasso di crescita dell'economia per lavoro, quindi si arricchirà sempre di più chi ha già capitali e non chi lavora.

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Diario / Re:ripresa contatti
« il: Aprile 10, 2017, 09:49:07 pm »
anche il semplice PAGAMENTO di un  prestito comporta DISTRUZIONE di moneta.

Seguendo l'esempio di prima, diciamo che io ho preso il mutuo dalla banca (e così si CREANO 100mila euro) il cui ricavato ho dato a te e tu lo spendi come vuoi dandolo a terzi per tuoi acquisti.
Se io nell'arco dei successivi dieci anni ripago i 100mila alla banca (più gli interessi, ma per ora lasciamoli fuori dalla discussione, anche se sono rilevanti per altri aspetti)è evidente che li ho avuti (come utile del mio LAVORO) da qualcun altro che prima li aveva ed ora non li ha più, perchè li ha dati a me.
Quando io li consegno alla banca in pagamento la banca estingue il credito verso di me, ossia DISTRUGGE moneta (la moneta delle banche commerciali è solo un credito-debito). Prova a vedere questo video http://www.economicprinciples.org/it/index.html

D'altra parte c'è un fatto incontrovertibile che è accaduto in Italia e che fa capire il problema della creazione e distruzione monetaria.

Più o meno sino al 2007-2008 in Italia (e molti altri Paesi) gli istituti di credito concedevano molti prestiti a tutti a tassi bassi (mutui immobiliari, leasing ecc) e l'economia con tanta moneta "girava" più velocemente ed il PIL aumentava.
Dopo il 2008 le banche hanno alzato gli interessi e richiesto il rimborso di molte linee di credito agli imprenditori, incassavano le rate dei mutui (ossia DISTRUGGEVANO moneta) e non ne facevano dei nuovi (ossia NON ne CREAVANO di nuova, o comunque lo facevano in misura inferiore a quella distrutta-estinta). La moneta circolante è diminuita ed è venuta la crisi e la riduzione del PIL.
Sono fatti accaduti, che dimostrano che il pagamento comporta estinzione monetaria e comporta crisi se le banche non ne ricreano altrettanta (più quella necessaria al pagamento degli interessi).

Adesso che le banche commerciali hanno ridotto la creazione monetaria (hanno ridotto i prestiti) è intervenuta la BCE con i QE per creare moneta aggiuntiva per sostituire quella ridottasi delle banche commerciali.
Tutto parte dall'equazione degli scambi MV=PQ. Serve moneta circolante (MV) per fare scambi (PQ)

Le riserve sono una piccola parte dei depositi (attualmente in eurozona è obbligatoria una quota dell'1%) che le banche commerciali hanno in deposito presso la BC (garantisce liquidità).
Nello schema indicato nel post precedente, infatti, sono indicate al passivo della BC ed all'attivo delle banche commerciali.


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Vi invito a guardare questo breve ma interessante video e ad esprimere poi le vostre opinioni circa la misura giusta della COMPETIZIONE (merito?) e della COOPERAZIONE (solidarietà?) nella società umana, nonchè i rapporti tra loro anche in relazione al fenomeno dell'egoismo, tipico della specie umana.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=L4jvrtHwdBQ

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