Autore Topic: I licenziamenti delle donne madri  (Letto 2423 volte)

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Davide Gionco

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I licenziamenti delle donne madri
« il: Maggio 26, 2017, 11:53:53 pm »
La questione del licenziamento delle donne in maternità non dipende solo da un "non apprezzamento" del ruolo delle donne-madri nella società, ma dipende soprattutto dai VALORI FONDANTI dell'economia italiana.
Oggi l'economia italiana è fondata sulla COMPETITIVITA', in applicazione del Trattato di Lisbona dell'Unione Europea.
L'economia non è più fondata sul LAVORO, dignitoso e per tutti, come previsto dall'art. 1 della Costituzione.
L'Unione Europea impone all'Italia dei PARAMETRI DI BILANCIO in modo da mantenere il "tasso naturale di disoccupazione", tecnicamente denominato NAIRU
https://it.wikipedia.org/wiki/NAIRU
In sostanza la UE ha deciso che l'Italia debba avere una disoccupazione intorno al 12%.
Questo tasso di disoccupazione riduce il POTERE CONTRATTUALE dei lavoratori ed aumenta il potere contrattuale dei datori di lavoro.
Le imprese che sono in forte competizione fra loro non possono permettersi di "perdere competitività" assumendo donne che rischiano di prendere uno stipendio senza produrre.
Non possono, perché rischierebbero di fallire.
Se la disoccupazione fosse al 2-3%, come ad esempio avviene in Svizzera, le imprese faticherebbero a trovare sul "mercato del lavoro" dei lavoratori o delle lavoratrici da assumere per produrre, dato che quasi tutti già lavorano.
A quel punto assumono volentieri anche le donne "a rischio di maternità".
Ma di più: non potendo fare concorrenza abbassando i salari dei lavoratori (uno pagato poco cambia azienda facilmente), le imprese si fanno concorrenza puntando sulla QUALITA' dei lavoratori.
A quel punto una MADRE che ha dato prova nella sua vita privata di essere responsabile mettendo al mondo e crescendo dei figli, viene particolarmente apprezzata proprio per queste qualità.
Le imprese ricercano lavoratrici-madri proprio per quello che sono, come un valore aggiunto alla loro capacità professionale.
Conclusione: se in Italia la politica applicasse l'art. 1 della Costituzione, ci sarebbe lavoro per tutti, per i padri, ma soprattutto per le madri.
Se, invece, la politica continua ad applicare il Trattato di Lisbona e le politiche dell'Unione Europea, continueremo ad avere padri disoccupati e donne licenziate per la "colpa" di essere diventate madri.



massimofranceschini

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Re:I licenziamenti delle donne madri
« Risposta #1 il: Maggio 27, 2017, 04:11:51 pm »
Bellissimo articolo.
Occorre che l'Italia riacquisti le sue sovranità, monetaria in primis, altrimenti non se ne esce e qualsiasi opposizione sarà alla mercé di chi pretendere risolvere tutto con le tasse.

Alessandro Coluzzi

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Re:I licenziamenti delle donne madri
« Risposta #2 il: Maggio 27, 2017, 11:45:03 pm »
L'Europa (ed in genere il mondo) oggi tutela prioritariamente il DENARO (il capitale, attraverso il controllo dell'inflazione) e NON  l'UOMO (il lavoro, riducendo il tasso di disoccupazione). E' scritto nel Trattato di Lisbona.

L'aumento della tecnologia (informatica e robotica) farà sempre più aumentare la disoccupazione.
Se non viene posto al centro dell'azione politica il bene dell'UOMO invece di quello del CAPITALE, la situazione non cambierà mai, ma potrà solo peggiorare. E' matematico.
Occorre modificare il Trattato di Lisbona o,se ciò non fosse possibile consensualmente, uscirne per riacquistare la sovranità monetaria.

Leonardo Ranieri Triulzi

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Re:I licenziamenti delle donne madri
« Risposta #3 il: Maggio 28, 2017, 07:07:02 am »
Assolutamente d'accordo al 100% su tutti e tre i precedenti interventi !!!

Michele Citarella

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Re:I licenziamenti delle donne madri
« Risposta #4 il: Maggio 30, 2017, 05:32:38 am »
Come darvi torto? e' encomiabile il modo e gli scritti di Davide Gionco, e dei restanti interventisti, e di cui mi allego anch'io nel dire; diamo allora uno stipendio alle casalinghe è pur sempre un lavoro che svolgono, facendo risparmiare soldi allo Stato. Forse mi direte, ma come, un stipendio alle casalinghe? Sissignori, partendo dal presupposto che, la parità sin dai primi tempi della vita il Creatore ha dato le stesse capacità sia all' uomo e all' donna, e di cui l' uomo la resa schiava, anziché alla pari, se facessimo due conti, converrebbe dare scelta alla donna nel garantirsi uno stipendio riconoscimento alla pari di una golf.
quanto costa una donna per andare a lavorare, pensate i costi in uscita, auto, vestiti, parrucchiere, tata per i figlioletti, gli stessi senza controllo crescono con obesità, devianze sui PC, facile devianza di percentuale di delinquenza minorile e poi aggiungeteci il resto, costi per la sanità tutti costi che ci accolliamo noi cittadini contribuenti.