Leggo, come il solito, solo ora. E, caro Massimo, hai ragione, le forze sono quelle che sono e io ho scelto, per rumore di fondo e effetto sull'effetto, della quasi inutilità di parlare tra noi, considerando che, di massima, le eccezzioni effettivamente non contino, almeno a questo stadio. Così, mi dedico a frequentare persone e gruppi che potrebbero confluire in un cammino comune. Per intederci bene, è poco importante che si arrivi per primo al traguardo, e neanche secondo, terzo, e così via. Quel che conta è l'obiettivo e come determinare al meglio che ci si arrivi. Io continuo a pensare che è fatica sprecata "perorare", in tutte le forme ammesse di democrazia diretta, questo potere partitocratico al governo, per sollecitarlo ad avere attenzione e soluzioni alle richieste provenienti dal popolo. Solo il "Governo del Popolo", con la conquista del Parlamento, ha senso. Da questo punto di vista, permane in tutta la sua validità, formale e sostanziale, l'idea trasfusa nello scopo della CSP. Ed è qui, nel suo ruolo tecnico, ancor più pregnante domani, che insiste la necessità strategica, comunque vadano le cose, che un Organismo di studio, di osservazione, di prosposta, ma anche di controllo, che venga da lontano e che si è fatto le ossa nella sua costruzione, esista nello scenario che si va configurando. A me il compito almeno di far riflettere sul ruolo e sulla dimensione culturale, sociale e poltica che dovrà continuare a svolgere la CSP. Tra l'altro, prego di riflettere che le circostanze attuali, apparentemente caotiche, servono tutte a coprire spazi aperti e variamente sentiti nella loro importanza, fino a far pensare che siamo tutti una specia di armata Brancaleone, mentre così non è, perchè è il caos a determinare spinte apparentemente caotiche che, però, conservano al loro interno regole sistemiche. Spero vivamente che partecipi con gli altri a fare in modo che, nel caos, per disattenzione, si arrivi a far spegnere la fiammella della CSP, anche considerando che il presidente è comunque pro-tempore: una dimostrazione in più che quel che conta è l'obiettivo e come raggiungerlo, il "chi" è sul serio, poco importante.