Autore Topic: Raggi contestata al Municipio ottavo di roma  (Letto 2076 volte)

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Ettore Bonalberti

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Raggi contestata al Municipio ottavo di roma
« il: Maggio 05, 2017, 01:07:38 pm »
La contestazione cui è stata sottoposta oggi “la sindaca” Virginia Raggi, dai giovani dell’ottavo municipio di Roma , dove era andata a presiedere la seduta del consiglio comunale commissariato, mi ha fatto ricordare il monito del saggio Pietro Nenni, che ai più puri del suo partito ammoniva: “ a fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro,…che ti epura”.
E’ il rischio che corrono i grillini a Roma come nel resto dell’Italia.
Io, tuttavia, continuo ad avere stima e fiducia in questi nuovi protagonisti della politica italiana, con la speranza che sappiano riscattarsi dai condizionamenti dei pupari telematici che sin qui sembrano tirarne i fili e non si riducano mai al ruolo dei fantocci che, in Italia come in Francia, sono al servizio dei poteri finanziari che dominano il mondo.



Leonardo Ranieri Triulzi

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Re:Raggi contestata al Municipio ottavo di roma
« Risposta #1 il: Maggio 07, 2017, 09:36:56 am »
Carissimo Ettore, la tua citazione del saggio Pietro Nenni può anche essere rivolta a molti personaggi della cultura che si dilettano contro il Sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi.
A suo tempo così scrissi al Prof. Galli della Loggia a commento di un suo articolo molto velenoso.

Il governo “possibile” di Roma
(in risposta a Ernesto Galli della Loggia)


Chiarissimo Professore, mi voglia perdonare se provo a risponderLe in merito al suo articolo del 28 dicembre 2016 “Il governo impossibile di Roma”.

Sono nato e vissuto gran parte della vita a Roma, attualmente a riposo nella mia vita lavorativa ma non domo con la testa e con l’amore per il mio paese (che mi onoro di chiamare ancora Patria) e per la città che mi ha dato i natali.

Non sono un laureato, anche se ho avuto una educazione universitaria, né un accademico né tantomeno una persona particolarmente acculturata, ma spero che queste mie righe possano essere lette con interesse anche da Lei a cui riconosco tutte queste qualità a cui ho rinunciato abbandonando lo studio presso la LUISS a circa metà percorso. Oggi vivo in Umbria, collaboro con un agriturismo, e mi occupo di “sana” politica locale cercando con le mie poche forze, ma con giovanile entusiasmo ( ho solo 72 anni e mezzo), di ricostruire insieme ad altri una Italia diversa, di trovare un modello di vita e di sviluppo diverso da quello presente, di continuare a credere che sia possibile realizzarlo in un mondo migliore che non sia quello legato solo all'arricchimento personale. Credo occorra puntare a nuove forme di  legalità, etica sociale e integrità trasversale capaci di coinvolgere e dare risposte a quel Popolo Sovrano richiamato dall'Art. 1 della nostra Costituzione (una volta chiamata la più bella del mondo).

Non sono ideologicamente né di destra né di sinistra e neanche del M5S.
Sono un uomo qualunque che si batte, alla maniera del Don Chisciotte contro i mulini a vento, contro i Politici infedeli se non corrotti e/o conniventi, contro i Partiti senza più ideali e interessati solo alla gestione del potere, contro la violenza operativa delle grandi imprese nazionali ed internazionali che cercano di governare il mondo, contro le Banche nazionali ed internazionali il cui “core business” è solo quello di maggiori profitti finanziari, contro una burocrazia statale, regionale e comunale che si nasconde dietro migliaia di regole che sembrano essere scritte appositamente per poter essere evase.
Perdoni questa mia presentazione ma ci tenevo a rappresentargliela.

Per tornare al Suo articolo sono perplesso sulla correttezza del termine “impossibile” per un governo della Città di Roma che voglia e possa cambiare strada fin qui percorsa sia dalle amministrazioni di destra e di sinistra che si sono succedute nella stanza dei bottoni senza aver trovato il coraggio e la forza politica di contrastare una “gestione del potere e dei consensi” che si avvicina di più alla corruzione ed alla concussione quando non al “voto di scambio” punito dalla Magistratura solo nel Sud Italia.

Pur non essendo aderente al M5S penso ed ho sperato che la giunta pilotata dal Sindaco Avv. Virgina Raggi ( non amo la femminilizzazione di una funzione) possa ancora e nel futuro provare a fare la differenza nella gestione, mentre tutti cercano di metterla in difficoltà puntando alle sue dimissioni per stanchezza o cercando di sottoporla alla gogna mediatica di un “Avviso di Garanzia”.

Partire da questa “impossibilità” riflette a mio avviso un atteggiamento negativo e fatalista di fronte a un personaggio politico che ha cercato di  misurarsi con il complesso governo di Roma Capitale notoriamente in mano alla violenza delle Mafie di vario genere presenti e operanti nel territorio, con la connivenza delle persone che occupano posti pubblici o attuano le loro consulenze all’interno dell’Amministrazione della città.
Contrastare il Sindaco Raggi su qualsiasi provvedimento, a prescindere dalla sua qualità, dimostra la poca serietà delle forze politiche che siedono nel Consiglio Comunale e il loro scarso interesse a concorrere alla soluzione dei gravi problemi di gestione che affliggono la città di Roma e la popolazione che a maggioranza l’ha eletta Sindaco.

Vede i cittadini di Roma, così come trasversalmente in tutta Italia, sono stanchi e disgustati da quella che Lei chiama la “principale patologia”, di questo come di tanti altri comuni, cioè l’estrema politicizzazione della dirigenza burocratica sorretta a tutti i livelli da mille regole, leggi e leggine che lasciano spazio ai continui “ricatti” di molti impiegati pubblici. Mi sarei atteso da Lei l’indicazione di una strada alternativa o dei suggerimenti pratici per venire fuori da tale ginepraio. 
L’altra faccia della “patologia” dei membri del Consiglio Comunale è sicuramente quella che lei ben descrive, l’assillo di ognuno di garantirsi i meriti necessari per poterli ricordare alle prossime elezioni e per poterne avere dei risultati tangibili ed apprezzabili in numero di voti e quindi di potere reale nella futura Amministrazione. Ma per i cittadini romani perché non chiedere di più, caro Professore?

Certo, come Lei ben ricorda, il secondo elemento che ha avviato alla rovina ogni comune italiano, compreso quello di Roma, è il combinato disposto del contratto del Pubblico Impiego che impedisce al Sindaco e alla sua Giunta di emettere un provvedimento di licenziamento di un dipendente salvo che per delitti di strage e se colto in flagranza di reato. Le dieci sigle sindacali all’interno del Comune di Roma non permettono facili licenziamenti dei 60.000 dipendenti, neanche quando siamo di fronte a nepotismi all’interno della stessa famiglia di dipendenti pubblici, che non avendo alcun compito pratico da svolgere se ne vanno in giro per la città avendo “strisciato” il proprio cartellino e/o avendolo fatto fare da amici e parenti.

Infine la terza e cruciale ragione che rende a suo giudizio Roma ingovernabile risiede nella circostanza che il Comune ha in passato (quindi ben prima dell’avvento del Sindaco Raggi) perso il controllo del proprio territorio.  Ben ricordiamo tutti quando mancarono al Sindaco Marino la quasi totalità (85%) del Corpo dei Vigili Urbani di Roma che si “ammalò” o decise di donare il sangue all’improvviso in corrispondenza delle feste di fine anno 2015.

Le confesso che sarei stato enormemente più soddisfatto se persone della Sua cultura e preparazione, invece di criticare “l’apparente svagata insipienza” del Sindaco Raggi “tra una ravviata di capelli e l’altra”, avesse avuto suggerimenti concreti per modificare questi tre elementi che a suo giudizio impediscono il possibile governo della Città di Roma. La Sua critica appare a me più come una fotografia del malessere diffuso che non una corretta e positiva collaborazione anche critica con un rappresentante del popolo romano che si sta misurando con la difficile gestione pubblica della Capitale  .

L’Italia, e non solo la Città di Roma ed il Sindaco Raggi, ha bisogno a mio avviso di una più fattiva collaborazione indipendentemente dal partito e/o dall’ideologia (anche confessionale) di provenienza per rigenerare una democrazia reale cha ha bisogno della partecipazione di tutta la cittadinanza per riappropriarsi della sovranità popolare stabilita dalla nostra Costituzione.

Leonardo Ranieri Triulzi
Vocabolo Muserale, 9
06068 PANICALE (PG)
<ltriulzi@gmail.com>
+39 348 2371245
 

Luigi Intorcia

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Re:Raggi contestata al Municipio ottavo di roma
« Risposta #2 il: Maggio 07, 2017, 12:33:28 pm »
la sig.ra Raggi è una dannazione, il danno che sta facendo alle speranza dei cittadini è senza precedenti.

Giudizio drastico: <una brava ripara calze con l' uovo di legno di una volta>

O ce l'hai o non ce l'hai.

Lei non ce l'ha.