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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Alessandro Coluzzi il Agosto 21, 2017, 07:51:56 pm »
Si è sviluppato un bel "dia-logos" e le idee stanno emergendo. Mi permetto di riassumerle, almeno per come le vedo io.

1) Va creata una MONETA (ossia una "unità di misura del valore") libera dal debito e sovrana del popolo; ossia, non creata dal sistema bancario privato, ma dallo Stato o da una Banca Centrale veramente PUBBLICA.

2) La società umana si deve fondare sul LAVORO (quel che dice l'art.1 della nostra Costituzione), che significa anche riconoscimento del MERITO, quale differenza nei risultati lavorativi tra i vari esseri umani: è la seconda faccia della medaglia della LIBERTA' (che vuol dire anche impegnarsi liberamente di più o di meno nel lavoro a seconda dei propri obiettivi di vita).
Tuttavia se, pur attuato il punto 1 e tutte le migliori norme antitrust ed altro, ad un certo punto non esistesse possibilità di svolgere attività utile (ossia, lavoro), nè nel settore privato e nè in quello pubblico (dando per scontato che, prima o poi con una popolazione tendente ad una quantità stabile e non più in crescita, finirà le necessità di costruire strade, aereoporti e cementificazioni varie e la robotica sostituirà molti lavoratori), o comunque il lavoro esistente non fosse sufficiente per dare un retribuzione lavorativa a TUTTI, allora andrà ampliato un reddito-pensione sociale LIMITE MINIMO (ripeto, condizionato alla scarsità al momento del lavoro), come attuazione del principio di SOLIDARIETA' (di pari importanza di quello del MERITO).

3) Un equo sistema fiscale è l'UNICO modo non violento di ripristinare le disuguaglianze sociali tra le persone (il famoso 0,1% dei ricchi e 99,9% dei medio-poveri), senza cadere in visioni di esproprio o illiberali.
L'economista Kuznets aveva ideato una curva con riduzione delle disuguaglianze, che può funzionare SOLO SE funziona la progressività VERA sulle imposte  https://it.wikipedia.org/wiki/Curva_di_Kuznets (si legga bene ultima riga: solo la tassazione porta redistribuzione)
In sostanza vanno esentate le imposte per i redditi bassi e medi (ossia aliquota 0%, visto che dobbiamo redistribuire) sino ad un livello abbastanza alto in cui scatti aliquota 100% (ossia un LIMITE MASSIMO).
Tale limite massimo serve sia sotto il profilo economico (perchè l'eccesso di ricchezza non utilizzata per vivere, viene inevitabilmente utilizzata per influenzare gli altri: lobby, potere ecc) sia per motivi ambientali.

E' uscito un recente libro che ripensa l'economia "buona" come una CIAMBELLA, con un limite minimo ed uno massimo (come detto sopra):
http://www.repubblica.it/economia/2017/08/16/news/ripensare_l_economia_stop_al_mantra_della_crescita_ecco_perche_una_ciambella_ci_salvera_-173018814/     
E' interessante vedere la figura riportata nell'articolo, in cui sono evidenti i DUE LIMITI indicati come "base sociale" sotto il quale vi è "carenza" ed un limite massimo come "tetto ambientale" (ma lo stesso vale come "tetto di ricchezza") sopra il quale vi è "eccesso".
Vanno ideate e scritte delle leggi per raggiungere questo obiettivo finale.

L'economia al momento è l'unica "scienza" che ha DUE leggi base invece di UNA.... e ciò è chiaramente un errore:
nella microeconomia è applicata la legge dell'egoismo (per migliorare i risultati del lavoratore o dell'azienda) ossia il BENE SINGOLO, mentre a livello macroeconomico generale va applicato l'equilibrio tra le varie parti, ossia il BENE COMUNE.
L'unico modo per rendere compatibili i due principi è porre un limite MASSIMO al "bene del singolo" (microeconomia) che lo renda compatibile col bene comune (macroeconomia).
Per curiosità l'elettromagnetismo vale sia a livello di atomi che di galassie. Idem la gravità ed ogni altra legge naturale "generale".
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Diario / Re:Rapporto con Paolo Maddalena
« Ultimo post da Giovanni Tomei il Agosto 14, 2017, 06:01:47 pm »
Leggo, come il solito, solo ora. E, caro Massimo,  hai ragione, le forze sono quelle che sono e io ho scelto, per rumore di fondo e effetto sull'effetto, della quasi inutilità di parlare tra noi, considerando che, di massima, le eccezzioni effettivamente non contino, almeno a questo stadio. Così, mi dedico a frequentare persone e gruppi che potrebbero confluire in un cammino comune. Per intederci bene, è poco importante che si arrivi per primo al traguardo, e neanche secondo, terzo, e così via. Quel che conta è l'obiettivo e come determinare al meglio che ci si arrivi. Io continuo a pensare che è fatica sprecata "perorare", in tutte le forme ammesse di democrazia diretta, questo potere partitocratico al governo, per sollecitarlo ad avere attenzione e soluzioni alle richieste provenienti dal popolo. Solo il "Governo del Popolo", con la conquista del Parlamento, ha senso. Da questo punto di vista, permane in tutta la sua validità, formale e sostanziale, l'idea trasfusa nello scopo della CSP. Ed è qui, nel suo ruolo tecnico, ancor più pregnante domani, che insiste la necessità strategica, comunque vadano le cose, che un Organismo di studio, di osservazione, di prosposta, ma anche di controllo, che venga da lontano e che si è fatto le ossa nella sua costruzione, esista nello scenario che si va configurando. A me il compito almeno di far riflettere sul ruolo e sulla dimensione culturale, sociale e poltica che dovrà continuare a svolgere la CSP. Tra l'altro, prego di riflettere che le circostanze attuali, apparentemente caotiche, servono tutte a coprire spazi aperti e variamente sentiti nella loro importanza, fino a far pensare che siamo tutti una specia di armata Brancaleone, mentre così non è, perchè è il caos a determinare spinte apparentemente  caotiche che, però, conservano al loro interno regole sistemiche. Spero vivamente che partecipi con gli altri a fare in modo che, nel caos, per disattenzione, si arrivi a far spegnere la fiammella della CSP, anche considerando che il presidente è comunque pro-tempore: una dimostrazione in più che quel che conta è l'obiettivo e come raggiungerlo, il "chi" è sul serio, poco importante.
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Diario / manovre di schieramento prima del voto
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Agosto 09, 2017, 09:49:07 am »

 

In attesa di conoscere quale sarà la nuova legge elettorale, assistiamo a grandi manovre negli schieramenti politici presenti nel Parlamento  dei “nominati illegittimi” e nel governo, retto da una maggioranza sostenuta dai “mercenari della transumanza parlamentare”.

Nei primi, c’è l’inquietudine di chi si sente tremare la “carega” sotto il sedere, ragione di continui spostamenti verso il raggruppamento considerato più affidabile, mentre nel governo si assiste a una sotterranea battaglia di Renzi nei confronti del presidente Gentiloni, terrorizzato “ il giovin signore fiorentino” da ciò che potrebbe accadergli con le elezioni regionali in Sicilia  e dal perdurare del governo sino alla scadenza della prossima primavera.

La Sicilia torna ad essere il laboratorio politico nel quale si prefigurano gli schieramenti futuri nel Paese. Il prevalere di qualche punto percentuale del M5S sulle possibili coalizioni di centro destra e, con minori possibilità, del centro sinistra, finisce con il consegnare al partito del ministro Alfano un ruolo decisivo, ben al di là dei meriti di un personaggio che ha fatto del trasformismo utilitaristico, la cifra della sua esperienza politica.

Se questo riguarda il teatrino di quei partiti, immagini sfuocate della metà degli elettori che sono andati sin qui a votare, assai movimentato è pure quanto sta accadendo al di fuori degli schieramenti tradizionali. Un fatto nuovo sta emergendo nella società italiana, grazie alle iniziative assunte da un’associazione no profit,  il COEMM (Comitato Organizzatore Etico Mondo Migliore) , che, con la creazione su base territoriale diffusa dei CLEMM  (Circoli Locali Etici Mondo Migliore), sta realizzando un vasto movimento popolare che ha come obiettivo ultimo quello di: “eliminare la povertà partendo dall’Italia (come esempio pilota) per poi “esportare” tale modello nel resto del Mondo”, seguendo quattro semplici regole: eticità, altruismo, riservatezza e buona comunicazione. Una realtà che potrebbe tradursi quanto prima in una realtà organizzativa anche politica.

Ho avuto l’occasione di incontrare il gruppo dirigente veneto di tale movimento e ne ho tratta un’idea quanto mai positiva. La mia impressione è che tale realtà sia in grado di intercettare una parte importante di quell’elettorato stanco e sfiduciato di tutti i partiti e dei personaggi politici che hanno caratterizzato questa travagliata vicenda dell’infausta seconda Repubblica.

Soffia un vento e una voglia di cambiamento che nessuno degli attuali schieramenti in campo, tranne forse il M5S, è più in grado di intercettare. La fine dell’etica, quale presupposto della cultura politica capace di orientare le scelte attorno alle quali organizzare la finanza e l’economia, sta alla base alla condizione di anomia che caratterizza larga parte della realtà italiana. Tutto ciò è il risultato di quel rovesciamento del NOMA ( Non Overlapping Magisteria) evidenziato con estremo rigore nei suoi saggi dal prof.Stefano Zamagni, con la finanza che detta i fini e subordina l’ economia reale e la politica ad essi, riducendo i politici a strumenti docili nelle mani dei poteri finanziari dominanti.
 Chi sta pagando più seriamente tale situazione sono i ceti popolari, ridotti a una condizione di progressivo impoverimento e, soprattutto, il terzo stato produttivo, sempre meno rappresentato politicamente e ormai incapace di sostenere il peso di una casta e dei diversamente tutelati, che costituiscono il pesante fardello di uno Stato gravato da un debito pubblico sul quale incidono pesantemente gli interessi pagati ai poteri finanziari di cui sopra.
Non so se tale stato di anomia sociale, economica e politico istituzionale, sarà risolvibile sul piano delle normali regole democratiche, peraltro da  tempo messe in frigorifero in Italia e in larga parte del mondo; certo, se valutiamo la grande confusione che regna sotto il cielo alla vigilia del prossimo voto politico, non ci sarebbe da stare allegri.
L’ultima importante manifestazione democratica capace di rovesciare il tentativo sollecitato da un rappresentante autorevole di quei poteri finanziari citati, la JP Morgan (quella della “Costituzione troppo socialista” che andava modificata), è stata la grande  battaglia vinta dai comitati del NO nel referendum del 4 Dicembre scorso, nella quale siamo stati capaci di battere il disegno che il trio toscano ( Renzi-Boschi-Verdini) aveva tentato di far passare in ossequio ai voleri dei loro dante causa.
Anche noi che sollecitammo la formazione del comitato dei popolari per il NO e ci siamo battuti strenuamente per la difesa della Costituzione, guardiamo allora con molto interesse all’iniziativa che il prof. Paolo Maddalena, V. Presidente emerito della Corte Costituzionale, con la Confederazione di sovranità popolare, presieduta dall’amico Giovanni Tomei, hanno promosso per il prossimo 30 settembre e 1 ottobre a Roma, con il proposito di organizzare il coordinamento nazionale di “ Attuare la Costituzione”.
Lo faremo anche grazie alle iniziative che sono in corso d’opera per la ricomposizione dell’area di ispirazione cattolico popolare, sia con Gianni Fontana, impegnati nella preparazione del XIX Congresso nazionale della DC, sulla base delle indicazioni assunte a Camaldoli il 18 Giugno scorso ( Codice di Camaldoli 2017) , che con l’associazione “ Camminare Insieme”, presieduta da Ivo Tarolli. Un contributo importante perverrà, infine dall’incontro promosso dagli amici Paolo Cirino Pomicino e Ciriaco De Mita il giorno 30 settembre e 1 Ottobre alla Domus Mariae a Roma.
In quell’occasione riuniremo tutti i diversi gruppi, associazioni, movimenti e persone che affondano le proprie radici nella storia e nella cultura del popolarismo europeo e di molte aree associative e rappresentative del mondo produttivo e sociale. Terranno relazioni introduttive: Stefano Zamagni (democrazia e capitalismo) Lorenzo Ornaghi (democrazia, politica e partiti) Silvio Belardinelli (trasformazioni della società italiana).
Anche dal versante popolare, dunque, come sempre è avvenuto nella storia nazionale, qualcosa finalmente si muove, con la speranza che si possa contribuire, con i nostri riferimenti valoriali, ad offrire una valida risposta ai problemi presenti in Italia e nel mondo.
Ettore Bonalberti
Venezia, 9 Agosto 2017


 




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Diario / Re:Rapporto con Paolo Maddalena
« Ultimo post da massimofranceschini il Agosto 06, 2017, 09:55:17 am »
Giusto Giovanni, è "nell'ordine delle cose", ed è nostra responsabilità anche capire e denunciare chi si prende la responsabilità di crearlo.
Ci sarà sempre qualcuno che lo creerà, il problema è che ci sono sempre meno persone intenzionate a denunciare ed a far qualcosa.
Il sistema ci crea talmente tanti problemi in modo tale da toglierci tempo ed energie per ciò a cui teniamo maggiormente...
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Agosto 06, 2017, 09:45:45 am »
Credo che in una famiglia tutti i figli debbano avere gli stessi diritti e lo stesso trattamento. Sarà poi solo un fatto che riguarda la loro inclinazione ed abilità, che certo non dovrebbe ledere quella degli altri.
Se la cultura riuscisse appunto a smitizzare il denaro e la ricchezza vivremmo certo tutti una vita più felice e meno deleteria per il nostro "essere" e per l'ambiente.
Le limitazioni dovrebbero quindi riguardare il fatto di non ledere o di impedire agli altri di "fare" ed "avere", non di "essere" e di coltivare inclinazioni ed abilità, finché non ledano gli altri.
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Diario / Re:Rapporto con Paolo Maddalena
« Ultimo post da Giovanni Tomei il Agosto 05, 2017, 08:57:29 am »
Leggo solo ora. La separazione nasce dalla necessità di Paolo Maddalena di avere una segreteria funzionante ad personam. Luigi De Giacomo, come segretario allora, della CSP, svolgeva la funzione con dedizione e competenza e questo ha sempre soddisfatto pienamente Maddalena. Poi, un giorno, sebbene Paolo Maddalena avesse detto che doveva essere una inziativa della CSP, il, non ricordo la data, De Giacomo organizzò la cosa come iniziativa di Paolo e non della CSP, comunicando che era aperta a tutti sul tema dell'Attuazione della Costituzione. Fummo costretti a parteciparvi come uditorio che acconsentiva o meno alle istanze di quel giorno (che dettero luogo alle iniziative che poi sono partite da Napoli, e di quest'ultima. Personalmente mantengo rapporti costanti econ Maddalena che è, e resta, almeno per ora, Predidente Onorario della CSP).
Questa inziativa dei due giorni dal 30 ottobre è esattamente la medesima, salvo gli aggiornamenti del tempo trascorso, di quel che accadde il 21 novembre del 2015, quando iniziò il percorso costituente che chiamammo "Stati Generali per l'Attuazione della Costituzione" su invito di Paolo Maddalena e che scaturì nel soggetto giuridico, CSP. Ora, dopo la due giorni è probabile si configuri un nuovo soggetto giuridico. La conseguenza, tra le dimissioni di De Giacomo e la nomina di Triulzi, è che la mia stima personale in De Giacomo è venuta meno per il danno emergente che faceva al "movimento" e per mie considerazioni , mentre continuo a frequentare Maddalena per la comunione d'idee, mentre per gli intenti, solo ora, ha dichiarato in una intervista a Giulietta Chiesa che "ci vuole che le masse popolari si uniscano per il governo del popolo", più o meno, e poi, per la sua moralità di uomo giusto e saggio, oltre la sapienza giuridica, e perchè credo che la CSP, come soggetto tecnico, possa continuare a svolgere il ruolo di "condominio", o di "Casa Comune" che, se tutto questo bailamme non fosse capitato, porterà il giro allo stesso punto: una Casa comune, un soggetto giuridico che rappresenti l'unità nelle differenze, attraverso l'io tradotto in noi e l'etica della reciprocità che combina l'effetto per pensare, attraverso l'azione: Noi insieme per attuare la Costituzione in Parlamento. Sul motto, ho provato a delineare una metodologia possibile con il MERPS. Approfitto, per comunicare a tutti che mantengo la funzione di presidente pro tempore per provare a sistemare le questioni in sospeso e poi...scomparire, nel senso che mi dedicherò alle cose che mi piace dire e fare, in libertà. Un'altra cosa personale: il caos che vige tra noi è nell'ordine delle cose, nella realtà.
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Diario / Re:Attuare la Costituzione è l'imperativo categorico
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Agosto 05, 2017, 08:19:04 am »
condivido quanto espresso dagli amici: la rinazionalizzazione della Banca d'Italia è solo un presupposto mentre essenziale tornare alla separazione tra attività bancarie commerciali e attività speculative finanziarie. Sono anche consapevole che avremo a che fare con poteri fortissimi, capaci, capacissimi.......capaci di tutto!! Serve il massimo di unità del popolo italiano e dei popoli europei. E' una battaglia, tuttavia, che tutti i democratici autentici, a partire da noi cattolici e popolari, abbiamo il dovere di compiere.
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Diario / Re:Rapporto con Paolo Maddalena
« Ultimo post da Guido Grossi il Agosto 03, 2017, 02:25:41 pm »
sette visite e zero risposte

cosa c'è che non va?
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Diario / Rapporto con Paolo Maddalena
« Ultimo post da Guido Grossi il Agosto 02, 2017, 10:22:35 am »
Ho bisogno di capire.

Sono arrivato tardi in CSP. Non ne conoscevo l'esistenza, prima dell'incontro pubblico di febbraio indetto da Maddalena. E' lì che è nato il mio interesse.
Mi sono iscritto all'assemblea di marzo e mi sono trovato - di fatto - di fronte ad una specie di "separazione consensuale" fra la Confederazione e lo stesso Maddalena, peraltro svoltasi per interposta persona.

Rivolgo, a tutti voi, due domande

1) voi avete capito e sapreste spiegarmi il motivo di questa separazione ?

2) ritenete che sia cosa da accettare, oppure è necessario ed urgente un tentativo reale e deciso di ricucitura?
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Diario / Re:Attuare la Costituzione è l'imperativo categorico
« Ultimo post da Guido Grossi il Agosto 02, 2017, 10:13:29 am »
sono i regolamenti "prudenziali" inventati dalla banca dei regolamenti internazionali e recepiti nelle legislazioni comunitarie e nazionali a creare un grosso problema : rendono estremamente più conveniente alle banche commerciali indirizzare i soldi propri ed i soldi dei risparmiatori verso i mercati finanziari (titoli, fondi e derivati) piuttosto che nell'economia reale (aziende e famiglie)

la banca centrale può solo aumentare e diminuire la quantità di denaro immesso nel sistema, ma dove questo denaro va a finire fa una enorme differenza

privatizzare la banca centrale è solo un presupposto, ma assolutamente non sufficiente
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