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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Guido Grossi il Agosto 02, 2017, 10:09:18 am »
chissà perché quando parliamo di economia e di politica ci riserviamo il diritto di ipotizzare soluzioni che, se applicate a casa nostra, ci farebbero inorridire

siamo dentro una famiglia : madre, padre e tre figli. Vi sembrerebbe giusto che ad uno dei figli sia consentito un trattamento speciale e privilegiato (più cibo, più viaggi, la moto eccetera) mentre agli altri figli no?

a me sembra troppo facile liquidare certe posizioni con lo spettro del comunismo, che qui nessuno auspica.

A scanso di equivoci, quando parliamo di ricchezza, togliamo di mezzo l'idea del denaro che ci confonde. Lo abbiamo capito che si può creare all'infinito. Le cose che possiamo comprare, invece, sono assolutamente limitate
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Agosto 01, 2017, 09:48:00 pm »
Certo, ma occorrono leggi che vincolino l'impresa privata a non andare sotto allo stipendio minimo garantito e indicizzato, che impediscano delocalizzare, che al contempo abbassino drasticamente le tasse e che, all'inizio di tutto ridiano sovranità monetaria allo stato, altrimenti tutto il quadro non regge.
Insomma, ripeto, in uno stato ideale in cui i meccanismi e le leggi rispettino i diritti umani, i diritti del lavoro, la libertà di impresa a patto che non determini ingiustizie, in cui sia impossibile per legge creare trust o accorpare aziende e gruppi oltre un certo limite ed in cui gli asset strategici ed i servizi tornino in mano allo stato, non ci sarebbe bisogno di mettere alcun tetto.
Se lo stato decide di mentenere la fiscalità soltanto come regolatrice di inflazione e di altri parametri può decidere di volta in volta a chi e quanto togliere, ovviamente rispettando la capacità contributiva, che vorrebbe dire: ad ogni cittadino, famiglia, azienda non si può tassare prima della soglia necessaria al vivere, al migliorarsi ed al necessario risparmio per il futuro. Vedremo allora che i soggetti tassati saranno automaticamente quelli che avranno tali eccedenze. Il resto che serve allo stato se lo dovrebbe emettere. 
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Diario / Re:Attuare la Costituzione è l'imperativo categorico
« Ultimo post da massimofranceschini il Agosto 01, 2017, 09:36:25 pm »
A naso concordo con ciò che dice Luigi ma vorrei capire meglio.
Non si può fare tutte e due, cioè rinazionalizzare la banca d'Italia e la legge che auspica Luigi?
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Luigi Cirillo il Luglio 30, 2017, 01:01:28 pm »
Una ricchezza eccessiva, che si accumula in patrimoni, prova per forza di cose squilibri per chi non la detiene, e matematicamente influenza politica forte con le conseguenze che tutti conosciamo. Un limite va posto, è come rendere più progressiva e contributiva la tassazione già in vigore.
Quando una grande azienda si insedia in un territorio in cui 5.000 persone su 50.000 abitanti vi sono impiegati, questa avrà per forza potere contrattuale nei confronti dell'amministrazione pubblica - che facesse i veri interessi dei cittadini - enorme. Potrebbe minacciare di trasferirsi se non viene accontentata su certi aspetti (es. normativa sull'inquinamento)
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Diario / Re:Attuare la Costituzione è l'imperativo categorico
« Ultimo post da Luigi Cirillo il Luglio 30, 2017, 12:57:55 pm »
Ettore, la nazionalizzazione della banca di italia oltre che inutile è anche dannosa per le casse dello stato ora, dopo aver rivalutato le quote di chi le detiene. Ma a parte il lato economico, non serve a nulla ripubblicare la banca di italia se non abbiamo una legge che impedisca l'emissione di moneta a debito collateralizzata dai titoli di stato.

Non è questa la via dato che il 97% della moneta è emessa sotto forma di credito/prestito dalle banche commerciali. BDI non avrebbe grande potere. Saremmo come la BoE grosso modo, e lo UK ha comunque i nostri problemi.

La separazione tra i due tipi di attività bancaria, se non la totale abolizione del ramo speculativo, ci sta, ma serve una legge che non c'è mai stata e che porta con sè il rischio di morte per chi la sosterrà: sovranità monetaria con emissione della moneta da parte dello stato per conto dei cittadini, perchè questi sono coloro ai quali appartiene la moneta in quanto ne creano il valore e producono i beni e i servizi oggetto di scambio tramite la suddetta moneta.

La moneta non va più emessa con i titoli di stato, e non va gravata di interesse.
Al massimo occorre rivalutare, periodicamente, redditi e patrimoni in base al costo della vita.
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Diario / Attuare la Costituzione è l'imperativo categorico
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Luglio 30, 2017, 08:13:53 am »
Continua martellante su alcuni giornali la domanda: “ Credi sia giusto cambiare la Costituzione?”
Domanda sbagliata: il tema NON È  CAMBIARE, ma, ATTUARE LA COSTITUZIONE!
E’ quello che gli italiani hanno deciso il 4 dicembre scorso, con la vittoria netta del NO alla “deforma” costituzionale voluta dal trio dei “ giuristi dell’Arno”: Renzi-Boschi-Verdini, su sollecitazione dei grandi poteri finanziari, JP Morgan in testa.
Per riprenderci la sovranità popolare serve ripristinare la sovranità monetaria, che non esiste più, da quando, con il decreto legislativo n.481 del 14.12.1992 , superando la legge bancaria del 1936, che stabiliva la netta separazione tra banche commerciali e banche d’affari, si è  reso possibile il controllo maggioritario della Banca d’Italia da una decina di edge fund anglo caucasici e americani.
Banca d’Italia non è più, di fatto, un istituto di diritto pubblico.
Noi vogliamo la nazionalizzazione della Banca d’Italia per riprenderci la nostra sovranità e il ripristino della separazione tra banche commerciali e banche d’affari.
Serve per questo una vasta mobilitazione popolare, come quella che con i comitati del NO siamo riusciti ad attivare il 4 Dicembre scorso.
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Luglio 29, 2017, 04:23:46 pm »
Concordo, anche se il "limite alla ricchezza massima" risulta inutile e contraddittorio a questa linea di ragionamento.
Più che sulla ricchezza occorre secondo me concentrarci sulle regole.
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Diario / quello "strano" Macron
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Luglio 28, 2017, 08:34:16 am »
Monsieur Macron il presidente scelto dai poteri finanziari internazionali dominanti, coniuga il sogno della “grandeur” francese con gli interessi dei suoi dante causa.
Un’Europa di questa natura non è più quella voluta dai padri fondatori, i tre grandi democratici cristiani: Adenauer, De Gasperi e Schuman.
Serve un’azione politica dal basso per riconfermare la nostra sovranità nazionale che si basa, innanzi tutto, sulla sovranità monetaria che è stata di fatto annullata con il decreto legislativo n.481 del 14.12.1992 che, superando la legge bancaria del 1936, che stabiliva la netta separazione tra banche commerciali e banche d’affari, ha reso possibile il controllo maggioritario della Banca d’Italia da una decina di edge fund anglo caucasici e americani
Banca d’Italia non è più, di fatto, un istituto di diritto pubblico.
Noi vogliamo la nazionalizzzazione della Banca d’Italia per riprenderci la nostra sovranità e il ripristino della separazione tra banche commerciali e banche d’affari.
Partiamo da lì e ampliamo il dibattito a livello dei cittadini elettori europei sottoposti al dominio degli edge fund in tutte le banche centrali,  al servizio dei quali  poteri dominanti operano personaggi come Monsieur Macron, brutta copia del grande gen. De Gaulle.

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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Luigi Cirillo il Luglio 27, 2017, 01:15:29 pm »
Concordo con quanto dice Massimo Franceschini, nel senso che io porrei un limite alla ricchezza massima, così come garanzie per quella minima, leggi e altre manovre per impedire concorrenza sleale, formazione di grandi gruppi che da potere economico avranno influenza su quello politico e determinano con la loro grande ricchezza e patrimonio una scorretta concorrenza e riducono molto la possibilità per i piccoli che intraprendono la loro stessa attività, MA APPUNTO, non si può prendere una cifra media di reddito e imporla a tutti. E' giusto differenziare, e avere la libertà di godere del proprio ingegno, senza però che sia onestamente che non questo provochi danni agli altri.

E' normale che se io sono bravo a produrre scarpe e tutti vogliono le mie scarpe, bisogna comunque che mi venga imposto un limite perchè altrimenti resterei solo io a produrre e inevitabilmente avrei molta influenza politica e sociale, non solo economica.

Tuttavia deve esserci ampio spazio di possibilità ed elasticità, sennò si verrebbe tacciati di comunismo in cui tutto è gestito centralmente.

Meno che mai appoggio la visione di una gestione a livello mondiale. Più che mai serve identità e diversità nel mondo e nell'universo.
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Diario / Re:Impedimento nella connessione.
« Ultimo post da Luigi Cirillo il Luglio 27, 2017, 01:07:24 pm »
Ciao Michele,

ti ringrazio a nome di tutti per il tuo buon augurio. Mi spiace per la tua perdita, spero che almeno burocraticamente abbia risolto le incombenze in sospeso.

Ieri non abbiamo preso decisioni ma Davide Gionco, Luigi Itorica e Massimo Sernesi ci hanno messo al corrente di alcune iniziative che stanno seguendo e portando avanti. Passi molto importanti e complessi e che se vanno a buon fine faranno fare un bel passo in avanti per il raggiungimento degli obbiettivi di Sovranità Popolare.

Inoltre si sono presentati Stefano Piccioli e Nicola Faenza.
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