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Diario / Impedimento nella connessione.
« Ultimo post da Michele Citarella il Luglio 27, 2017, 07:49:02 am »
Un saluto circolare a Voi tutti. Per situazioni improvvise e per le determinazioni  legati ad eventi famigliari, mi trovavo nella provincia di Benevento per assolvere documentazioni legali per la perdita della amata suocera. Infatti, nella località dove mi trovavo non ho potuto collegarmi per l' appuntamento di ieri sera alle 21.00. Spero che siete addivenuti a ottime soluzioni e principalmente, condivise. Un saluto a tutti Voi.
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Diario / convegno/congresso del NCDU Veneto
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Luglio 22, 2017, 09:11:30 am »
Interessante incontro ieri al Convegno/Congresso regionale  del NCDU del veneto tenutosi presso l’Hotel ai Pini di Mestre.

Presenti il presidente nazionale del NCDU, Mario Tassone, con Nino Gemelli e Nino Marinacci, Luciano Finesso è stato confermato coordinatore regionale del NCDU del Veneto.

Anche a nome degli amici Gianni Fontana, Presidente della DC e dell’On Mimmo Menorello, deputato popolare di Padova, ho portato il saluto degli amici democratico cristiani della nostra regione.

Ho esordito affermando che “ va tutto bene ciò che va nella direzione della ricomposizione dell’area popolare e democratico cristiana”, atteso che nostro primario dovere è ricostruire la nostra identità sul piano dei valori  per concorrere da democratico cristiani alla costruzione del nuovo soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito  pieno titolo nel PPE da far tornare ai principi dei padri fondatori: Adenauer, De Gasperi e Shuman, alternativo al trasformismo socialista renziano e ai populismi estremi.

Dalla dottrina sociale della Chiesa traiamo la forza per opporci al turbo capitalismo finanziario dominante, che ha trasformato la Banca d’Italia da un istituto di diritto pubblico, in un ente controllato, indirettamente, da una decina di hedge fund speculatori stranieri  (Vanguard, State Street, Fidelity, Black Rock, Black Stone, Northern Trust, T.Rowe Price, JP Morgan Trust, BNP Paribas Trust…), che creano i prestiti e i depositi delle banche italiane con un clic.

Senza sovranità monetaria, che in tal modo si è sostanzialmente perduta, anche il concetto di sovranità popolare e, dunque, della stessa democrazia, si riduce a un mero concetto astratto.

Compito dei democratici cristiani sarà quello di concorrere con tutte le componenti politiche disponibili a riportare la Banca d’Italia sotto il diretto controllo pubblico e a reintrodurre la separazione tra attività bancarie commerciali e attività speculative finanziarie, così com’era con la legge bancaria del 1936, colpevolmente annullata con il d.legislativo n.481 del 14 dicembre 1992.

Molto positivo l’impegno assunto di convocare congiuntamente in autunno una grande assemblea di tutti i democratico cristiani e  popolari del Veneto.



Cordiali saluti


Ettore Bonalberti
Presidente A.L.E.F. (Associazione Liberi e Forti)
V.Presidente Comitato nazionale Popolare per il NO
Promotore del think tank:VENETO PENSA
Via miranese 1/A
30171-Mestre-Venezia
tel. 335 5889798
ettore@bonalberti.com
info@bonalberti.com
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net
www.alefpopolaritaliani.eu
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Luglio 18, 2017, 11:53:29 pm »
Allora, andiamo con ordine, distinguiamo i privilegi dalla ricchezza.
La ricchezza è inesauribile, soprattutto oggi che il denaro si crea dal nulla.
Non stiamo parlando di una riserva naturale come il petrolio o l'acqua.
Quindi dire togliere a chi ha tanto per dare a chi non ha suona ed è illiberale, fatto salvo certamente il concetto che chi si è approfittato di meccanismi o di leggi o chi abbia violato leggi per arricchirsi illecitamente andrebbe indagato e nel caso processato, come del resto chi ha contribuito alla diminuzione della sovranità nazionale e monetaria del nostro Paese.
Perchè concentrarci su meccanismi potenzialmente illiberali e solleticanti ancora gli ideologizzati e non sul definire leggi e meccanismi socio-economici che impediscano non tanto l'arricchimento quanto il fatto che l'arricchimento possa influire sulle leggi, sugli uomini e la giustizia sociale?
Perchè non impedire alla ricchezza di creare grandi trust che uccidono la concorrenza ed il mercato?
Perchè non definire servizi gratuiti e definito stipendio minimo e pensione garantiti e indicizzati, dopo aver ripristinato la sovranità monetaria e aver ripreso in mano gli asset strategici oggi privatizzati?
Perchè non diminuire drasticamente le tasse e tassare invece fortemente la finanza?
Ecco che non avremo bisogno di togliere al ricco, perchè il ricco non potrà essere influente come prima e la sua ricchezza sarà dovuta all'ingegno imprenditoriale che non tradisce però le leggi e i diritti del lavoro ma che anzi ne crea.
Mi piacerebbe ribaltassimo paradigmi e punti di vista.
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Guido Grossi il Luglio 17, 2017, 04:49:12 pm »
ci lamentiamo tutti : la società contemporanea è caratterizzata da una eccessiva concentrazione di ricchezza

o no ?

allora, è naturale e scontato che per adottare una necessaria redistribuzione a qualcuno bisognerà togliere qualcosa

oppure vogliamo cambiare il mondo tenendoci ben stretti ognuno i propri privilegi?

forse sarà sufficiente togliere gli eccessi ai signori della finanza sopra nazionale

forse no

dipende da due valutazioni :

1) cosa intendiamo per un minimo dignitoso da riconoscere a chiunque

2) le risorse della terra sono sufficienti a garantire qual minimo a tutti noi?
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Luglio 15, 2017, 10:08:09 am »
Ok ma tu non parli solo di limitare il flusso di capitali, che rientrerebbe nelle accettabili politiche che uno stato sovrano potrebbe porre in atto, insieme ad altre, per evitare che si formino enti commerciali troppo grandi ed influenti da creare un monopolio.
Se non ho capito male tu parli di porre un tetto per limitare la quantità di ricchezza, quindi di guadagno, con, immagino, diritto di esproprio per chi eccederà o che già eccede.
Occorre invece, secondo me, agire preventivamente sulle regole antitrust, sul definire stipendi e pensioni minime garantite, insomma tutti i diritti del lavoro previsti dai Diritti Umani, sulla lotta feroce alla finanza, un ritorno indietro sugli asset strategici privatizzati, ecc.
Sistemati questi parametri se uno si inventa un prodotto che non fa male a nessuno e guadagna tanto senza sfruttare il lavoro e i diritti altrui e senza acquisire soggetti concorrenti in modo da creare un gruppo troppo grande non vedo perchè non possa guadagnare sin dove riesce, se vuole.
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Alessandro Coluzzi il Luglio 14, 2017, 07:36:15 am »
la proposta è realizzabilissima anche a livello nazionale, apponendo alcuni limiti ai flussi di capitali.... che verrebbero via via eliminati tra i paesi che adottassero lo stesso provvedimento.

L'apposizione del limite MASSIMO sarebbe introdotto, chiaramente, con una Legge.
Esso consisterebbe in una regola economica (ritengo l'unica possibile) che mira a ridurre le disuguaglianze. Nel mondo tutti parlano delle disuguaglianze (1% di ricchi e 99% dei poveri) ma pochi si pongono il problema di come intervenire "in concreto" per ridurle.

Non è un provvedimento "illiberale", anzi è proprio il contrario.
La libertà di ogni essere umano è chiaramente in relazione all'altrui. Essa presuppone la reciproca limitazione della libertà altrui nell'ipotesi in cui il suo "eccesso" limiti la mia.
L'eccesso di denaro di alcuni comporta eccesso di loro potere (lobby ecc) che, chiaramente, incide sulla libertà altrui.
Per tutelare la libertà dei secondi, va limitato il potere (e, dunque, il denaro da cui si origina) dei primi.
 
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Luglio 08, 2017, 03:21:58 pm »
Proposta irrealizzabile nel medio lungo periodo, figuriamoci ora...
Inoltre proposta che non credo giusta nel metodo, meglio modificare le leggi, le regole economiche e ripristinare le sovranità della politica, i parametri si aggiusteranno senza dover attuare provvedimenti che potrebbero essere tacciati di illiberalismo.
Oltre a ciò una misura del genere la potrebbe fare solo un governo mondiale, entità che ora come ora credo sia da osteggiare in tutti i modi.
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Diario / Nuove slide di presentazione del MERPS
« Ultimo post da Giovanni Tomei il Luglio 08, 2017, 10:24:18 am »
Ripropongo i 4 documenti dell'Oggettivismo Politico e del MERPS (Modello Elettorale di Riequilibrio Politico Sociale) aggiornati e con l'aggiunta di una presentazione con 9 slide (quarto documento allegato).  Propongo anche di leggere, se vi va, questo stralcio di un post da Facebook che tratta da una prospettiva diversa il significato da attribuire al modello e alla metodologia:

.. le domande sul valore del "potere" e allora scopro, ma è una verità lapalissiana, che non c'è modo che una "supplica", argomentata e giusta, che promani dal popolo, non è detto sia certa l'accoglienza sostanziale da parte del potere politico, anche quando fosse la Corte Costituzionale a deciderlo.
Questo aspetto genera una deformazione, che trattata sul piano giuridico, non fa altro che dimostrare come la Costituzione non sia attuata e non si tenga conto di essa nell'analisi delle richieste legittime del popolo, che alla Costituzione si rifà.
Sul piano della logica comune, la sottrazione di diritti e la fotografia della situazione italiana, sul piano del lavoro, delle povertà, dell'economia, della finanza, dell'ambiente e del territorio, dei beni privati e pubblici, della proprietà delle imprese, dello "stato della Nazione" subordinata ai Trattati europei, è tale da aver ingenerato un vallo profondo e invalicabile tra due poteri che si contrappongono: da un lato, la classe uniformata del "potere dei partiti politici"; dall'altra, la classe uniformata della società italiana del popolo senza classi sociali e senza lotta di classe (per mancanza di umiltà, visione e metodo, abituata alle notazioni infinite sull'effetto che fa, con la perdita delle cause che hanno generato questo tipo di attualità lunga e conforme che stiamo vivendo).
Allora, penso che quando due poteri si confrontano, così sbilanciati tra loro, da questa parte del popolo sovrano occorra far prevalere la ragione e, se avessi ragione, allora Roberto e Gio, proverebbero a ragionare di sistema: da un lato, l'attuale sistema di potere politico-partitico al Governo della Repubblica che si accingono alla ennesima nuova legge elettorale che esclude la rappresentanza popolare, se non, almeno da iscritti ai partiti; dall'altra, l'attuale sistema di potere politico della sovranità popolare senza partitocrazie consolidate, ma fluide (che è una buona cosa per la costituzione di una comunità politica popolare).
Per dire che, da questa parte, si contrappone al potere delle partitocrazie storiche e camaleontiche e meno storiche, un potere di rappresentanza naturale, seppur eterogenea, tra cittadini liberi, associazioni, movimenti e partiti politici fluidi e leggeri, sia per rapidità di decisioni, che per numero, cui la Costituzione che li unisce, riconosce il diritto-potere di esercitare una funzione che è unica, non sottraibile, né sopprimibile, di nominare gli eletti al Parlamento e di affidare loro il mandato di rappresentare il Popolo alla guida dello Stato di diritto.
Anche i partiti al potere lo sanno e approfittano del Parlamento e del Governo per far valere il loro potere di riforma senza contrappesi, fino a far promulgare dal Capo dello Stato una legge elettorale, iniqua, incostituzionale e di favore per la vita della dinastia, la loro, accettando che sia del tutto escluso il popolo dalle decisioni che riguardano "noi cittadini", i curatori legali della volontà popolare.
Così, mi chiedo perché la logica comune non faccia proprio un semplice principio: un sistema ha bisogno di un inizio e l'attuazione della Costituzione è un obiettivo di quel sistema, e il motivo risiede nella circostanza, ampiamente dimostrata dalla storia, che una scelta politica che presupponga interventi legislativi, non può che trovare nel Parlamento il luogo dove l’esercizio legislativo sia possibile.
In tal caso, significherebbe anche che il Programma di Governo, o Politico, per dare attuazione alla Costituzione, conterrebbe di certo l'Art. 53.
Allora, qual'è l'inizio? E' uno solo! Scegliere i cittadini degni e votarli per essere il nuovo Parlamento.
Come fare? Lo logica vorrebbe che si fa attraverso l'unione del popolo sovrano, comunque rappresentato, con un programma politico comune che indichi quel che pone in equilibrio il sistema.
Possibile che nessuno pensi che c'è il modo? Basta la "Riunione di Condominio del Popolo Sovrano" (che io chiamo "Primarie Sempre Aperte", perchè un condominio deve poter essere sempre convocato ad horas e per questo, deve esistere), cosciente del suo potere, per indicare chi è degno di ricevere un mandato di rappresentanza degli interessi comuni in Parlamento, convocare un'assemblea di condominio e scegliere gli amministratori.
Fin qui, nessuna legge lo impedirebbe, ma il risultato condominiale rappresenterebbe la lista nominativa di cittadini degni di andare in Parlamento che, siccome il condominio si chiama "Condominio Italia", produrrebbe una lista così territorialmente localizzata, fin da definire liste per collegi, ma senza uninominalità e capi lista, del tutto vincolata naturalmente ai numeri delle preferenze ricevute dai condomini.
Insisto, fin qui, tutto legale e possibile, ma anche tutto lontano dai partiti politici e dalla loro legge elettorale, qualsiasi sia, perché anche la più bieca e incostituzionale e di favore per i partiti di governo, non farebbe che il bene del popolo dei rappresentanti del condominio.
La conclusione? Che nei 70 giorni che separano il momento delle elezioni (ma nulla vieta di anticipare la riunione di condominio), occorrerà utilizzare un partito esistente che abiti nel Condominio Italia, o all’occorrenza, fondarne uno nuovo, raccogliere le firme, riflettendo che, tra diaspore avvenute, sia tra maggioranza, che opposizione, in questa legislatura, molti parlamentari "civici" e certificabili, potrebbero dare una mano, rendendo ancora più semplice l'impegno, e formare così le liste elettorali pubbliche.
La particolarità, se si vuole, consiste nel Programma Politico Comune (La piattaforma su cui si inserisce e si articolerà il Programma di Governo per la legislatura), con cui i membri delle liste elettorali del Condominio Italia, si presenteranno alle elezioni politiche.
Secondo voi, i condomini chi voteranno? Quelli cui hanno fornito il mandato di rappresentanza democratica indiretta, che è reso evidente dall'impegno su quel programma di governo? O i nominati in lista, con i simboli dei partiti politici che hanno voluto la legge elettorale che sarà utilizzata in quel momento?
Si chiama approccio di sistema a un problema dato, accettando che le soluzioni possano essere n, ma è anche vero, che una sia la migliore.
Chi volesse cimentarsi, accolga anche un altro aspetto: è evidente che il programma di governo contiene che si raggiunga un equilibrio riconosciuto come tale dal popolo, con leggi e riforme che siano utili alla ricerca e al mantenimento di una situazione di "equilibrio".
Per dire, che questa è una proposta di riflessione per azioni conseguenti, ed è anche la fase di un tempo di una partita da giocare da parte del popolo sovrano, che ha scelto i propri rappresentanti in Parlamento, perché poi, il ritorno alla normalità, renderebbe le regole adottate sufficienti, perché il diritto ai diritti sia la normalità.
Certo è che se l'umiltà governasse l'etica della reciprocità, potremmo godere tutti di una svolta storica per una nuova Era, ma l'umiltà latita. (il Modello che ho provato a raccontare così, si chiama MERPS (Modello Elettorale di Equilibrio Politico Sociale). Fine

Tutto nasce dalla convinzione che nulla potrà cambiare se non ci si astrae dal legame con l'attualità del dibattito politico, incentrato sulla conservazione del potere dei partiti al governo e all'opposizione, che giocano a fare la guerra tra loro, con la mediazione di una legge elettorale ad hoc che serve solo a loro e che escluderà i tanti partiti politici e i movimenti che anelano alla giustizia e ai diritti e che hanno manifestato le loro intenzioni da tempo, come difensori prima, e attuatori ora, della Costituzione. Se tutti, da questa parte dell'aspirazione alla giustizia e ai diritti collettivi, fossimo così umili da comprendere che nessuno che non faccia parte attualmente di questa legislatura, o che sia legato dal tesseramento con i partiti presenti, potrà mai avere la libertà di pensare al Governo del Popolo, almeno quello che ha già manifestato di essere contro questa partitocrazia e che, se volessimo anche provare a contare, è maggioranza nel nostro Paese.
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Alessandro Coluzzi il Luglio 06, 2017, 03:45:25 pm »
il problema è l'egoismo (bene?) del singolo in conflitto col bene comune (collettivo).

Il metodo egoistico  è l'accumulo di DENARO (condivido osservazione di Massimo Franceschini) che non è più un mezzo di scambio ma un fine di accumulo.

Per risolvere il problema è sufficiente unire i catasti immobiliari e finanziari dei vari stati in uno UNICO mondiale, con indicazione della ricchezza di ogni singolo essere umano e LIMITARE la quantità di ricchezza (immobiliare-finanziaria) di ciascuno, sulla base di quella che ciascun essere umano può prevedibilmente (con parametro alto) consumare in 120 anni di vita (età massima sino ad ora riscontrata sul pianeta Terra).
Raggiunto il limite ci sarebbe prelievo fiscale al 100% e tutti i problemi finanziari mondiali sarebbero risolti. Compresi quelli etici.
Sino al limite imposte 0% per tutti. Il lavoro utile "volerebbe" e non ci sarebbe più evasione o elusione fiscale

Il ciclo del denaro sarebbe come quello dell'acqua sul pianeta Terra.... raggiunto un certo limite evaporerebbe dal singolo e, sotto forma di redistribuzione, tornerebbe a tutti.
Dagli attuali errati cicli economici si passerebbe alla giusta circolazione dell'economia.
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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da massimofranceschini il Luglio 05, 2017, 04:27:00 pm »
Concordo.
Ancora più a monte, va rivisto il concetto di denaro.
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