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Diario / Re:apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Luigi Cirillo il Luglio 05, 2017, 12:05:53 am »
Sono d'accordo con Ettore. Serve partite dal controllo pubblico sulla BDI e separazione delle banche tra quelle di credito e speculative. Questi sono solo i primi passi. Di dovrà arrivare a proibire la speculazione finanziaria perché non è solo un gioco tra privati e anche lo fosse sarebbe meglio tassare quelle rendite eccessive anziché lasciare disperdere in scommesse pericolose. Il peggio però è che alla.fine queste si basano su valori reali e scaricano quindi il loro devastante potere distruttivo sull'economia reale e sulle persone comuni. L'obbiettivo è l'emissione di una moneta a credito senza basarsi sui titoli di debito pubblico e interesse, fuoriuscendo dall'euro e dai trattati europei che vincolano il paese alla finanza apolide.
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Diario / apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Luglio 04, 2017, 11:26:38 pm »
E’ tempo di aprire un dibattito pubblico sulla situazione bancaria italiana e internazionale.
Avuta conferma che le più importanti banche private italiane sono controllate direttamente dagli edge fund anglo-caucasici (sede legale nella city of London e fiscale nel Deleware, origine cazara del Caucaso ) e nordamericani( Vanguard, State Street Fidelity, Black Rock, Blackstone, Northern Trust, T-Rowe price, JP Morgan Trust, Franklyn Templeton) Bnp Paribas Trust, ecc) i quali controllano così la quota di maggioranza della stessa Banca d’Italia, le scelte sin qui effettuate sul MPS (Monte dei Paschi di Siena) prima e quelle proposte per le due banche venete, non possono più essere fatte passare in cavalleria.

Non possono più essere taciute le sistematica truffe perpetrate dagli edge funds, che sono la vera guida della cabina di regia bancaria, a danno dei risparmiatori, del fisco italiano e delle stesse banche, dopo la decisione assunta   con il d.legislativo n.481 del 14 dicembre 1992, che ha abolito la separazione tra banche di prestito e banche speculative tassativamente prevista dalla vecchia legge bancaria del 1936.

Più volte abbiamo tentato di sollecitare iniziative parlamentari su tali temi, ma anche autorevoli amici hanno fatto come le tre scimmiette: non hanno visto, non hanno udito, non hanno parlato. Che ciò sia dovuto ad ignoranza, ignavia , sudditanza o, peggio a interessi malcelati, non saprei dire. Certo è che molti degli ex dirigenti politici europei e alcuni dei nostrani, alla fine si ritrovano spesso, direttamente o indirettamente, nei libri paga delle solite multinazionali del finanz capitalismo.

Sin qui solo il M5S ha sollevato questi temi con interrogazioni parlamentari che hanno dato conferma di quanto su esposto.

Anche noi “ DC non pentiti” ci uniamo a sostegno di queste battaglie, considerando che la DC ebbe sempre a cuore la difesa della separazione delle attività bancarie e con la sua politica economica e finanziaria l’Italia poté  raggiungere la quinta posizione tra le potenze industriali del pianeta. Ora, invece, il nostro Paese, sottoposto al giogo del finanz-capitalismo, viene spinto sempre più in basso, le nostre vecchie aziende di valore mondiale sono acquisite a prezzi di svendita e le classi popolari e i ceti medi produttivi vengono  ridotti al progressivo impoverimento.

Una class action contro i responsabili di tale sciagurata realtà andrà organizzata con il massimo di partecipazione popolare
Due obiettivi politici li condividiamo con il M5S: nazionalizzazione della Banca d’Italia, prerequisito essenziale della nostra sovranità nazionale e separazione delle attività delle banche di prestito/commerciali da quelle speculative.
Bisogna partire da qui per qualsivoglia politica autenticamente riformatrice nel nostro amato  Paese. Basta con i provvedimenti iniqui come quelli decisi su MPS e che si intendono adottare su Banca Popolare del Veneto e Banca Popolare di Vicenza, con i quali, mentre si riducono alla miseria e alla fame onesti cittadini e risparmiatori, si lasciano in incomprensibile  libertà gli inetti  responsabili di quelle fallimentari gestioni bancarie.

Ettore Bonalberti
Venezia, 4 Luglio 2017
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Diario / INSIEME SI, ma senza confusioni
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Luglio 02, 2017, 08:07:09 pm »
INSIEME sì, ma senza confusioni


Abbiamo appreso che l’avv.Pisapia intende chiamare il nuovo movimento politico della sinistra: “ INSIEME”.

Tale indicazione se, da un lato, ci fa piacere, a dimostrazione che quanto da noi scelto nell’ormai lontano anno 2000, trova riconoscimento su altra sponda politica alternativa a quella da noi proposta, dall’altro necessita di alcune puntualizzazioni al fine di evitare confusioni.
Risale, infatti, all’11 Febbraio 2000 l’iscrizione della testata giornalistica “ INSIEME” al n. 1358
del ruolo generale della stampa presso il tribunale di Venezia, così come risale al 5 Dicembre 2008 la nascita dell’associazione “INSIEME” .
Insieme è un'associazione, senza scopo di lucro, che si ispira alla carta dei valori del PPE: dignità della persona, libertà e responsabilità, eguaglianza, giustizia, legalità, solidarietà e sussidiarietà.
Uno degli obiettivi è di ragionare insieme sui fatti politici, economici, sociali, culturali ed avvenimenti di attualità. Gli strumenti sono convegni, seminari, indagini, ricerche, formazione, pubblicazioni. Per meglio comunicare con tutti è stato creato un portale che informa e dialoga attraverso un blog (www.insiemeweb.net).
L'Associazione, alla quale aderiscono principalmente dei democratici cristiani e laici ispirati ai valori dell’umanesimo cristiano,  si relaziona con la società civile per dialogare con la gente, interpretarne le esigenze e sollecitare le Autorità competenti a recepirle, dimostrando che la politica deve essere attenta non solo alla difesa degli interessi, ma anche alla testimonianza dei suoi valori fondanti.
Abbiamo scelto di chiamare la nostra Associazione "INSIEME" proprio perché il filo conduttore è la volontà di mettere assieme più soggetti che, pur avendo esperienze, storie e provenienze politiche diverse, condividono l'obiettivo di collaborare per dare un'anima popolare al costituendo nuovo soggetto politico laico, democratico, popolare,liberale, riformista, europeista, transnazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, alternativo alla sinistra trasformista renziana e ai populismi estremi.
L'Associazione è nata anche come strumento in grado di stimolare i giovani a riavvicinarsi alla politica intesa come "servizio per il bene di tutti".
Ci auguriamo che gli amici dell’avv.Pisapia tengano conto di quanto da noi esposto al fine di evitare spiacevoli confusioni, in una fase della politica che reclamerebbe il massimo della trasparenza e della  chiarezza.

Venezia, domenica, 2 Luglio 2017
Ettore Bonalberti
Presidente A.L.E.F. (Associazione Liberi e Forti)
V.Presidente Comitato nazionale Popolare per il NO
Promotore del think tank:VENETO PENSA
Via miranese 1/A
30171-Mestre-Venezia
tel. 335 5889798
ettore@bonalberti.com
info@bonalberti.com
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net
www.alefpopolaritaliani.eu
www.democraziacristiana.cloud



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Diario / Re:basta rinvii,é tempo di agire
« Ultimo post da massimofranceschini il Giugno 30, 2017, 03:01:01 pm »
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Diario / Re:Le proposte di Possibile per la progressivitá fiscale
« Ultimo post da massimofranceschini il Giugno 30, 2017, 02:57:19 pm »
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Diario / Re:basta rinvii,é tempo di agire
« Ultimo post da Alessandro Coluzzi il Giugno 29, 2017, 01:39:21 pm »
la sempre più bassa affluenza alle urne indica DISAFFEZIONE degli elettori, che NON trovano soluzioni nelle proposte politiche presenti.

Servono soluzioni ambiziose, innovative e "percepite da TUTTI" come risolutive.
Serve un programma ideale, un vero "PROGETTO per il FUTURO" per l'umanità..... ivi inclusi gli italiani, che riassumerei così:

1) sistema monetario sovrano e non debitorio, con piattaforma informatica degli scambi gestita gratuitamente dallo Stato per chiunque la voglia utilizzare (si incassano somme e si fanno bonifici come banche online, NON si fanno prestiti a nessuno). Sarebbe percepita da tutti i cittadini come più sicura di Intesa, Unicredit o le Poste.
Le somme oggi giacenti e FERME a tasso "0%" sui conti correnti delle banche commerciali (circa 1300 miliardi) Vi si trasferirebbero in buona parte... lo Stato ridurrebbe esborso per interessi sui titoli pubblici anche di decine e decine di miliardi di euro annui a seconda dei trasferimenti.

2) sistema fiscale come limite ELEVATO alla ricchezza individuale, ma come LIMITE anche all'egoismo ed alla speculazione (meglio spiegato in altro post di oggi)

3) importo del reddito di lavoro minimo = importo della pensione sociale minima= importo del reddito di disoccupazione.
Quest'ultimo sarebbe un "bonus" di "x" anni uguale per tutti, ma chi ne usufruisse durante il lavoro posticiperebbe di pari giorni la data di pensione,  che verrebbe in partenza ANTICIPATA di "x" anni per tutti (si risolverebbe il problema legge Fornero), riportando meritocrazia, ma tutelando chi ha necessità. L'indennità di disoccupazione diventerebbe una "pensione anticipata" da recuperare col lavoro successivo (non svolto nel periodo di disoccupazione).
Insomma, servirebbe un reddito minimo perfettamente "elastico" rispetto alle esigenze dell'occupazione, ma meritocratico.
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Diario / Re:Le proposte di Possibile per la progressivitá fiscale
« Ultimo post da Alessandro Coluzzi il Giugno 29, 2017, 11:42:00 am »
Ho letto le tre proposte. Le condivido nell'obiettivo (offrire redditi netti più elevati ai lavoratori più poveri) ma NON nella soluzioni suggerite.

1) la proposta 1 aumenta sostanzialmente la curva di progressività fiscale sui REDDITI ANNUALI
2) la proposta 2 prende atto implicitamente (e giustamente) che gli attuali contributi INPS sono una IMPOSTA aggiuntiva e non un  corrispettivo per la futura pensione (non c'è nessuna correlazione tra quantità dei contributi versati e pensione percepita... tant'è che da almeno 25 anni  vengono sempre aumentati gli anni di lavoro e ridotte le pensioni) e (proprio perché li ritiene implicitamente una imposta) li rende progressivi anch'essi.
3) La proposta 3 vuole creare un salario minimo tra tutti i lavoratori, un pò più elevato dell'attuale minimo (a prescindere dal CCNL applicato).

Sintetizzo con lo stesso ordine le risposte.

1) Sono d'accordo sulla progressività ma NON sul fatto che i REDDITI ANNUALI siano indice della "capacità contributiva" secondo art.53 Costituzione. Ad esempio,una persona con patrimonio monetario di 200 milioni di euro che non lavora e che non ha rivalutato i propri capitali nel 2016 non pagherebbe imposte IRPEF, un 19enne al primo lavoro di euro 20mila pagherebbe l'IRPEF ..... non mi sembra equilibrato e giusto.
Tenuto conto che il sistema fiscale tende sempre ad avere una quota di reddito annuale minimo esente da imposta per permettere di provvedere al pagamento di CONSUMI MINIMI,  tenuto conto che  reddito=consumo+risparmio, ne consegue (per differenza) che quella che viene chiamata imposta sui "redditi annuali" equivale, in realtà, ad una imposta sui consumi annuali più elevati (quelli minimi, come detto, sono esenti) ed i risparmi annuali. Poichè tutti sarebbero favorevoli a scaricare più consumi  possibile, si potrebbe abolire direttamente l'imposta sui redditi annuali (iniqua nell'esempio sopra indicato)ed istituire soltanto un imposta sui patrimoni e sui consumi superflui ed eccessivi.
Come funzionerebbe? come il ciclo dell'acqua, in modo semplicissimo!!.
Si fissa un limite anche alto di CONSUMI possibili (ad esempio di euro 1milione netto annuo a persona, ossia un limite di 120milioni netti a vita, tenuto conto che l'uomo più longevo ha raggiunto i 120 anni), chi supera tale limite di patrimonio avrebbe aliquota al 100%. Sino a  quell'importo aliquota 0% favorendo così chiunque lavori. Al grande industriale e familiari che avessero azioni con valore superiore al limite accadrebbe soltanto che la titolarità ed i successivi  proventi di capitale sarebbero pubblici (introiti fiscali) rimanendo comunque lui il principale azionista e gestore della multinazionale.
Il sistema socioeconomico umano funzionerebbe come funzionano tutte le piscine del mondo.
Il limite fissato sarebbe come la griglia del sopravanzo dell'acqua della piscina e le risorse tornerebbero in circolo per TUTTI erogate dalla collettività-stato in lavoro e servizi.
Un ciclo-riciclo infinito della moneta che ridurrebbe per sempre anche l'egoismo umano all'eccessivo accumulo.

2)Le pensioni previdenziali vanno abolite (trovando una forma di gestione per situazioni in corso) lasciando solo quelle sociali di identico importo per TUTTI (pagate con imposte) e ciascuno gestirebbe la propria previdenza AGGIUNTIVA con forme complementari o come meglio vuole. Verrebbero aboliti anche i contributi INPS.

3) il salario minimo, per semplicità, corrisponderebbe alla pensione sociale minima.
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Diario / basta rinvii,é tempo di agire
« Ultimo post da Ettore Bonalberti il Giugno 28, 2017, 12:17:05 pm »
Perdere Sesto  San Giovanni,” il cuore rosso” della Lombardia e dell’Italia, è il segno indiscutibile della perduta identità. Scrivo del PD renziano, come di una struttura residuale ridotta a un Golem, un ircocervo senza anima e senza più cultura di riferimento ideale e storico politica.

Il renzismo, infatti, altro non è che il tentativo, fortunatamente fallito, con cui i poteri finanziari internazionali dominanti hanno tentato di superare ciò che restava della nostra costituzione formale e materiale, per lor signori “ troppo socialista”, come quella di altri Stati del Sud Europa.

Fortunatamente la saggezza degli italiani il 4 dicembre scorso ha vinto: i NO al referendum hanno  prevalso sul SI renziano e molti degli stessi elettori del PD, già militanti del PCI-PDS-DS, hanno scoperto il latente inganno; così come lo hanno fatto, Domenica scorsa ai ballottaggi, gli ex comunisti di Genova, La Spezia, Pistoia e, appunto, la  storica base rossa di Sesto.

Questo PD renziano, un melting pop di centro sinistra, non risulta più appetibile, né sul centro destra dello schieramento, su cui Renzi puntava le sue fiches, né tantomeno a sinistra, dove ha provocato, semmai, l’avvio di un progetto-processo di ricomposizione di quell’area da sempre presente nella storia, nella cultura e nella politica italiana.

L’infantile lettura giustificazionistica dei risultati dei ballottaggi da parte di Renzi ( “ risultati a macchia di leopardo”), è l’ennesima dimostrazione della pochezza di analisi culturale del “ giovin signore fiorentino”.

Un Paese, nel quale la partecipazione al voto è ormai ridotta a meno del 50%, vive una crisi di democrazia il cui esito può giungere a conseguenze quanto mai disastrose e non necessariamente di tipo progressista.

L’anomia sociale che si accompagna a una crisi morale e politico culturale, di un’Italia dominata a livello finanziario dagli edge funds caucasici e USA (Rothschild, JP Morgan,.Morgan Stanley e C.) inutilmente, almeno sin qui, denunciati in tutte le sedi da alcuni ambienti ben informati sulle cose bancarie interne e internazionali, se non sarà superata da una rinnovata partecipazione politica dal basso, condurrà alla definitiva disgregazione di ciò che resta della nostra democrazia, insieme a quella sovranità popolare rivendicata e difesa dal voto per il NO il 4 dicembre 2016.

La disaffezione al voto e le difficoltà delle sinistre in una delle scadenze elettorali, come quelle amministrative locali,  nelle quali storicamente avevano sempre dimostrato le migliori performances, sono alcune delle più importanti risultanze del voto dei ballottaggi  nei quali, tuttavia, per nostra colpevole assenza, è mancata la presenza di una forza politica cristianamente ispirata.

Ora ci attendono le elezioni regionali siciliane, ennesimo test elettorale prima di quelle politiche, che oggi appaiono, più realisticamente, slittare al prossimo 2018. Primo impegno, dunque, sostenere gli amici DC siciliani, che si stanno impegnando per la presentazione di una loro lista e, contemporaneamente, avviare da subito la nascita dei comitati civico popolari in tutte le realtà regionali e provinciali dell’Italia.

A Gianni Fontana il compito non più rinviabile di unificare nella federazione dei democratici cristiani le ultime frange della nebulosa ex DC, per preparare insieme la prossima tre giorni (14-15-16 Luglio) programmatica, in cui redigeremo la proposta politica della DC per il Paese e il congresso unitario dei DC italiani da celebrarsi entro il mese di Ottobre.

L’Italia, stanca degli “innominati illegittimi” e dei saltimbanchi trasformisti parlamentari, attende una nuova classe dirigente che, ispirandosi ai principi della dottrina  sociale cristiana, ossia alla più avanzata analisi e proposta alternativa alle criticità della globalizzazione e al potere del finanz- capitalismo, sappia corrispondere alle attese delle classi popolari e di un ceto medio abbandonato e senza speranza.

Ettore Bonalberti
28 Giugno 2017
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Diario / Re:Le proposte di Possibile per la progressivitá fiscale
« Ultimo post da Luigi Cirillo il Giugno 27, 2017, 08:44:01 pm »
le proposte da profano mi sembrano apprezzabili, ma ritengo molto sensato il commento di massimo sernesi.

dobbiamo tenere ferma la posizione della sovranità monetaria perchè è questa che genera tutti gli scompensi che abbiamo oggi, e tassare rendite finanziarie e speculazioni varie, fino ad abolirle per me.
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Diario / Re:Le proposte di Possibile per la progressivitá fiscale
« Ultimo post da massimofranceschini il Giugno 27, 2017, 02:45:18 pm »
Non le ho ancora lette però, per quanto mi riguarda, accondiscendere a proposte che non mostrano una chiara visione sovranista ed un chiara volontà di un percorso di recupero della sovranità monetaria non ha senso.
Le tasse devono scendere per tutti in maniera drastica e la progressività si può ottenere con una minore detraibilità di prestazioni all'aumento del reddito.
Se non teniamo centrale la questione monetaria ci ritroviamo sempre a parlar di tasse, cioè di come quelli che aspirano alle poltrone vogliono gestire le ricchezze residue di un popolo stremato dalle tasse, dall'euro e dalla finanza.
Altra cosa sarebbe tassare le rendite finanziarie e le entità multinazionali/globali, una forma di protezionismo
del lavoro e dell'impresa italiana, che vedrei con favore.
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