Per fare uscire l'Italia dai problemi causati dall'Eurozona ci sono 4 strade teoricamente possibili:
1) Una vera rifora riforma politica dell'Europa, con unificazione del sistema fiscale, del sistema bancario ed una redistribuzione democrstica delle risorse.
E' la soluzione vaneggiata da coloro che chiedono "più Europa" (senza avere capito nulla dal punto di vista tecnico) e dai vari Fassina, Varoufakis, Guido Iodice, ecc.
Politicamente irrealizzabile da qui a 30 anni.
2) Lire al posto dell'euro. Soluzione proposta dalla Lega Nord, da Bagnai, ecc.
E' una soluzione vietata dai trattati europei, per cui la messa in atto richiede una notevole forza poltica, quantomeno una robusta maggioranza assoluta in parlamento che sostenga il governo, in grado di resistere al fuoco incrociato dei mass media, che sono tutti contro, delle ritorsioni certe da parte dei poteri finanziari (che faranno salire immediatamente lo spread, lasciando senza liquidità l'Italia ancora prima che uno possa arrivare al governo).
E questo essendo consapevoli che la gente ha subito 30 di lavaggio del cervello sulla moneta unica, per cui non ci sarebbe un convinto sostegno popolare.
Nel caso in cui venisse attuata, ci sarebbe certamente il tracollo dell'euro, con la sua fine. Le decisioni politiche urgenti dei vari governi europei sarebbero totalmente scoordinate e ne deriverebbe una gravissima crisi economica in Europa e nel mondo intero.
Anche l'Italia, pur con la sua nuova lira sovrana, ne pagherebbe le conseguenze con una ulteriore recessione, facendo crollare il governo che ha portato l'Italia fuori dall'euro, restituendo il potere alle lobbies finanziarie, che ci riporteranno in una situazione peggiore dei quella attuale.
3) Lire a fianco dell'euro.
Per il momento è una proposta che quasi nessuno porta avanti.
Resta il divieto dei trattati europei, con i problemi sopra descritti. Resta lo scarso sostegno popolare, per motivi culturali.
Però non ci sarebbe il tracollo dell'euro e si eviterebbero le conseguenze nefaste sopra descritte
4) Emissione dei CCF.
Non sono vietati dai trattati europei, per cui la UE avrebbe maggiori difficoltà ad attaccarci per questa decisione, soprattutto di fronte all'opinione pubblica, che da decenni si sente ripetere che l'importante è "rispettare le regole".
Sarebbero una "furbata", è vero, ma dello stesso livello degli anticipi fiscali che ogni anno il governo chiede agli italiani, dei ritardi sui rimborsi fiscali, dei ritardi sui pagamenti pubblici.
Gli italiani capirebbero subito che cosa è un credito fiscale, perché è uno strumento che già esiste, anche se formalmente non emesso sotto forma di titolo.
Con queste premesse sarebbe più facile raccogliere un ampio consenso politico al governo che mettesse in atto questa soluzione.
Il consenso crescerebbe progressivamente, grazie alla ripresa economica che sarebbe molto rapida.
Non ci sarebbero le conseguenze finanziarie ed economiche dell'uscita secca dall'euro descritte per la soluzione 2).