Si è sviluppato un bel "dia-logos" e le idee stanno emergendo. Mi permetto di riassumerle, almeno per come le vedo io.
1) Va creata una MONETA (ossia una "unità di misura del valore") libera dal debito e sovrana del popolo; ossia, non creata dal sistema bancario privato, ma dallo Stato o da una Banca Centrale veramente PUBBLICA.
2) La società umana si deve fondare sul LAVORO (quel che dice l'art.1 della nostra Costituzione), che significa anche riconoscimento del MERITO, quale differenza nei risultati lavorativi tra i vari esseri umani: è la seconda faccia della medaglia della LIBERTA' (che vuol dire anche impegnarsi liberamente di più o di meno nel lavoro a seconda dei propri obiettivi di vita).
Tuttavia se, pur attuato il punto 1 e tutte le migliori norme antitrust ed altro, ad un certo punto non esistesse possibilità di svolgere attività utile (ossia, lavoro), nè nel settore privato e nè in quello pubblico (dando per scontato che, prima o poi con una popolazione tendente ad una quantità stabile e non più in crescita, finirà le necessità di costruire strade, aereoporti e cementificazioni varie e la robotica sostituirà molti lavoratori), o comunque il lavoro esistente non fosse sufficiente per dare un retribuzione lavorativa a TUTTI, allora andrà ampliato un reddito-pensione sociale LIMITE MINIMO (ripeto, condizionato alla scarsità al momento del lavoro), come attuazione del principio di SOLIDARIETA' (di pari importanza di quello del MERITO).
3) Un equo sistema fiscale è l'UNICO modo non violento di ripristinare le disuguaglianze sociali tra le persone (il famoso 0,1% dei ricchi e 99,9% dei medio-poveri), senza cadere in visioni di esproprio o illiberali.
L'economista Kuznets aveva ideato una curva con riduzione delle disuguaglianze, che può funzionare SOLO SE funziona la progressività VERA sulle imposte
https://it.wikipedia.org/wiki/Curva_di_Kuznets (si legga bene ultima riga: solo la tassazione porta redistribuzione)
In sostanza vanno esentate le imposte per i redditi bassi e medi (ossia aliquota 0%, visto che dobbiamo redistribuire) sino ad un livello abbastanza alto in cui scatti aliquota 100% (ossia un LIMITE MASSIMO).
Tale limite massimo serve sia sotto il profilo economico (perchè l'eccesso di ricchezza non utilizzata per vivere, viene inevitabilmente utilizzata per influenzare gli altri: lobby, potere ecc) sia per motivi ambientali.
E' uscito un recente libro che ripensa l'economia "buona" come una CIAMBELLA, con un limite minimo ed uno massimo (come detto sopra):
http://www.repubblica.it/economia/2017/08/16/news/ripensare_l_economia_stop_al_mantra_della_crescita_ecco_perche_una_ciambella_ci_salvera_-173018814/ E' interessante vedere la figura riportata nell'articolo, in cui sono evidenti i DUE LIMITI indicati come "base sociale" sotto il quale vi è "carenza" ed un limite massimo come "tetto ambientale" (ma lo stesso vale come "tetto di ricchezza") sopra il quale vi è "eccesso".
Vanno ideate e scritte delle leggi per raggiungere questo obiettivo finale.
L'economia al momento è l'unica "scienza" che ha DUE leggi base invece di UNA.... e ciò è chiaramente un errore:
nella microeconomia è applicata la legge dell'egoismo (per migliorare i risultati del lavoratore o dell'azienda) ossia il BENE SINGOLO, mentre a livello macroeconomico generale va applicato l'equilibrio tra le varie parti, ossia il BENE COMUNE.
L'unico modo per rendere compatibili i due principi è porre un limite MASSIMO al "bene del singolo" (microeconomia) che lo renda compatibile col bene comune (macroeconomia).
Per curiosità l'elettromagnetismo vale sia a livello di atomi che di galassie. Idem la gravità ed ogni altra legge naturale "generale".