Autore Topic: le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )  (Letto 4256 volte)

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Luigi Intorcia

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le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« il: Marzo 30, 2017, 01:02:29 pm »
Due anni inserivo a questo indirizzo

http://www.democraziainmovimento.org/forum/index.php?topic=1529.msg16764#msg16764
 il perchè della crisi.

Dopo due anni è venuto il momento di verificare i risultati della crisi.
Il titolo descrive le unioni giuste da quella sbagliate ( la Grecia che non ti aspetti ), per un semplice motivo.

Nel mondo esistono altre situazioni esattamente uguali a quella della Grecia. Quella più tremenda per la devastazione che ha portato, è la caduta dell'impero delle auto.

D E T R O I T 

in forum dedicato a questo indirizzo:

http://www.democraziainmovimento.org/forum/index.php?topic=1991.msg18491#msg18491
C O N C L U S I O N I

Dopo una lunghissima disamina della situazione, i tentativi, le attività, le politiche e ogni diavoleria, per far resuscitare una metropoli, che con le suburbe vastissime dislocava una popolazione di quasi 18 milioni di americani, ovvero 4 milioni in più di tutto il popolo greco, si dimostra senza ombre di dubbi, che questi cittadini, sono stati fortunati ad abitare negli Stati Uniti d'America, in quanto hanno saputo dove andare, ovvero sono immigrati in massa da un luogo ad un altro per trovare cosa?

Per trovare la moneta? NO! Per trovare un nuovo sistema economico? NO!

 E per trovare cosa?

la risposta univoca è:  PER TROVARE LA PRODUZIONE, IL LAVORO E IL REDDITO. NON HANNO FATTO ALTRO CHE SPOSTARSI LASCIANDO TUTTO E NON PAGANDO ASSOLUTAMENTE PIU' NULLA, IN QUANTO NON POTEVANO PAGARE PERCHÉ' NON AVEVANO PIU' IL REDDITO.

SONO STATI FORTUNATI, IN QUANTO, VIVEVANO UN UNO STATO FEDERALE VASTISSIMO STERMINATO, SPAZI ENORMI DOVE LA TRANSUMANZA FATTA DI UOMINI E' STATA POSSIBILE E QUESTO PROCESSO DAL 2008 NON E' MAI CESSATO, ANZI SI E' ACCELERATO ANCORA DI PIU'.

SI DEVE PRECISARE, CHE ALCUNI STATI DEL SUD TIPO LOUISIANA, DA OLTRE 250 ANNI, SONO SEMPRE STATI IMPRODUTTIVI, MA LO STATO FEDERALE, HA GARANTITO PER OLTRE 30 MILIONI DI AMERICANI, UNA FORMA DI SUSSISTENZA FORZATA, CHE LI HA FATTI SOPRAVVIVERE COMUNQUE, SEMPRE PERCHÉ, UNA SECESSIONE DALL'UNIONE, NON AVREBBE AVUTO ALCUN SENSO. MA ANCHE DALLA LOUISIANA, E' SEMPRE ESISTITA UNA IMMIGRAZIONE MASSICCIA E COSTANTE.

TUTTO QUESTO, PORTA A CONCLUDERE, CHE L'EUROPA DEI POPOLI, E' SIDERALMENTE E ABISSALMENTE LONTANA DAGLI STATI UNITI, CHE ANCHE NEGLI STATI UNITI, LA PIÙ  GRANDE POTENZA ECONOMICA AL MONDO, ESISTONO ALTRETTANTE SITUAZIONI ESATTAMMENTE IDENTICHE ALLA GRECIA.
Ma SONO ANDATI AVANTI PERO' EVITANDO DI FARE ERRORI.
NONOSTANTE TUTTO, NON SONO  MAI PIU' ANDATE   AVANTI TUTTE QUELLE  PRODUZIONI INDUSTRIALI, IL CUI BUSINESS  ERA FINITO E SI SONO RIADATTATI AD UNA DRAMMATICA STORIA POST INDUSTRIALE, VARIANDO LA CAPACITA' DI PRODUZIONE LA QUALITA' E LA QUANTITA', OVE CIO' E' STATO POSSIBILE.

TUTTAVIA  NEGLI STATI FEDERALI D'AMERICA   NON E' ESISTITO ALCUN GENOCIDIO MODERNO, NESSUNA FUSTIGATA DEGLI ASINI E NESSUNA AUSTERITÀ  IN QUANTO, HANNO UNA EVOLUZIONE ALLA DEMOCRAZIA E ALLA LIBERTÀ  RADICATA DA 250 ANNI, CHE L'EUROPA NON HA MAI MATURATO.
SE  IN  EUROPA SI FA IMPORRE LA POLITICA DEI FORTI CONTRO LA DISGRAZIA DEI POVERI, DI FATTO NON ESISTE UNA EUROPA IN QUANTO NON ESISTE UNA CAPACITA' DI TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE, IN QUANTO SIGNIFICA PERDITA DI POTERE DA PARTE DEL DOMINATE CHE NON HA ALCUN INTERESSE A CEDERE IL SUO SISTEMA PRODUTTIVO, MA A TENERLO IN EFFICIENZA E CON QUESTO DOMINARE.

QUINDI, DI FATTO  LA UE NON ESISTE NON E' MAI ESISTITA E NON E' IN GRADO DI ESSERE UN SISTEMA FEDERALE DI 27 NAZIONI IN QUANTO COMANDA CHI E' NEGATO DA 10 MILA ANNI ALLA COESISTENZA CON ALTRI POPOLI. COESISTENZA MANCATA, STORICAMENTE E  PAGATA GIA' CON DUE GUERRE MONDIALI,  MA SEMPRE PER LO STESSO MOTIVO: DOMINARE.

SINO A QUANDO LASCEREMO ALLA GERMANIA DOMINARE, NON ESISTE UE! LO SAPPIAMO, LO RISAPPIAMO MOLTO BENE,  MA ANCORA UNA VOLTA OGGI AD ESEMPIO, PROPRIO IN QUESTE ORE  UNO STATO ITALIANO OBBEDISCE ALLA DISGREGAZIONE E PORTA A TERMINE IL PIANO DEL DOMINIO CON QUESTE PAROLE D'ORINE:

PRIVATIZZARE, PUNIRE, VESSARE, DOMINARE, ABBATTERE LE PRODUZIONI, IL LAVORO E I REDDITI  E VINCERE  UNA GUERRA MAI DICHIARATA CONTRO DI NOI E CONTRO  ALTRI POPOLI, MA VERA EFFETTIVA E COMBATTUTA OGNI GIORNO E  CHE SARANNO I VINTI FRA POCHISSIMI ANNI.


UN MIO GRANDE AMICO HA SCRITTO:

EUROPA, 60 ANNI DI GUERRA.

ED E' LA PURA VERITÀ'

Luigi Intorcia
(Il presente scritto è riferibile al suo autore, che ne assume responsabilità, ed è pubblicato per alimentare il dibattito).
« Ultima modifica: Marzo 30, 2017, 01:05:57 pm da Luigi Intorcia »



Alessandro Coluzzi

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #1 il: Marzo 30, 2017, 10:51:25 pm »
E' un problema importante quello evidenziato ed ha radici lontane che toccano sia il LAVORO, ma ancor più una diversa visione dell'ETICA (fondante il LAVORO) nei vari popoli del mondo (in particolare i cristiani riformati: tedeschi, olandesi....)

Prendo spunto da una frase indicata nel testo, che mi sembra rappresenti il nocciolo del  tuo intervento:
"Per trovare la moneta? NO! Per trovare un nuovo sistema economico? NO!
 E per trovare cosa? la risposta univoca è:  PER TROVARE LA PRODUZIONE, IL LAVORO E IL REDDITO...."

E' evidente che  le persone vogliano prima di tutto VIVERE, dunque (e solo come conseguenza) si spostano per trovare il LAVORO, per avere un REDDITO (che, non dimentichiamolo, oggi è misurato ed anzi consiste proprio di MONETA, che quindi le persone vogliono).
Della MONETA (e dei relativi problemi) ci si potrà liberare solo se si riuscisse ad organizzare un mondo senza scambi intermediati dalla moneta.... la vedo possibile (una banca del "tempo"? e non del "valore del tempo") ma molto lunga!!.

Ma i tedeschi come stanno vincendo sui greci ? (e su noi ed altri popoli).
Mi sembra che ciò accada proprio col LAVORO !!!! (questo è il paradosso).
I tedeschi stanno distruggendo economicamente tutti (soprattutto da quando è entrato l'euro) solo con la PRODUZIONE ed il loro LAVORO in eccesso, che dunque ESPORTANO, "succhiando" il denaro dalle altre economie che importano e che alla lunga rimangono senza denaro per operare gli scambi. Questo è il nodo da sciogliere: la distribuzione del lavoro.

E l'ETICA che c'entra?. Le aree geografiche dove prevalentemente si è sviluppata da circa cinque secoli la Riforma luterana-calvinista (Svizzera, valle del fiume Reno, Olanda, Germania, nord Europa, Inghilterra-Scozia e poi USA) sono proprio quelle dove si è sviluppato l’attuale sistema economico capitalista di “ispirazione” anglosassone-occidentale di natura intrinsecamente competitiva e conflittuale che ha originato, come conseguenza, una sociologia che si è “adeguata” a tale natura, piuttosto che contrastarla, teorizzando inevitabili conflitti tra classi sociali (comprese le idee di Marx che era di Treviri, città tedesca vicina all'Olanda) ed una politica ovviamente divisa in partiti rappresentanti le diverse classi sociali in contrasto e, quindi, altrettanto competitiva e conflittuale, “partorendo” sistemi politici conflittuali (multipartitismo, bipolarismo) incapaci, per definizione, di trovare soluzioni unitarie soddisfacenti e condivise da TUTTI i cittadini.

Per comprendere meglio ed avere una visione storica complessiva è interessante anche la lettura del libro del tedesco Max Weber intitolato “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” o, per i più curiosi, fare autonome ricerche sulle Chiese cristiane riformate riguardo il tema della “predestinazione personale” collegato al raggiungimento della “ricchezza personale”, tutto ciò in rapporto alla nascita del capitalismo in certe aree geografiche e non in altre.

Per aiutare i curiosi, ipotizzo liberamente un colloquio tra due persone di alcuni secoli fa, nel periodo della nascita del capitalismo, quando esso era ancora fondato sull’ETICA religiosa:
Soggetto A: “Come si concilia secondo te il fatto dell’onnipotenza ed onniscienza di Dio con la circostanza dell’esistenza del libero arbitrio umano? Se Dio sa tutto in anticipo e sa quindi già che qualcuno andrà all’Inferno, perché lo ha creato? E, soprattutto, come può esistere il libero arbitrio della persona umana, se tanto è già predestinata da Dio all’Inferno o al Paradiso prima della sua nascita?”
Soggetto B: “Effettivamente sono grandi domande a cui noi umani non sappiamo dare risposta. Con certezza la risposta giusta esiste ed è a conoscenza di Dio onnisciente. Piuttosto, essendo noi singoli esseri umani, ridurrei la domanda al nostro destino personale umano. Quali azioni ciascuno di noi deve svolgere per andare con certezza in Paradiso? Come fa ognuno di noi a sapere sin d’ora se è predestinato effettivamente all’Inferno od al Paradiso?”
Soggetto A: “Almeno in questo caso la risposta mi sembra semplice: andrà in Paradiso chi svolgerà tante azioni buone!!. Le azioni buone sono quelle utili agli altri e che soddisfano i loro bisogni”.
Soggetto B: “Mi sembra giusta la tua risposta. Tenuto conto che ciascuno di noi riceve denaro dagli altri se svolge azioni utili nei loro confronti, ciò significa che chi ha tanto denaro ha svolto tante azioni utili e quindi andrà con certezza in Paradiso?”;
Soggetto A: “Le tue considerazioni logiche mi sembrano ineccepibili. Chi ha tanto denaro è certamente un giusto che ha svolto tante azioni utili in favore degli altri ed andrà con certezza in Paradiso !!”;
Soggetto B: “Ho qualche ultimo dubbio, perché mi ricordo che il Vangelo parlava spesso in favore dei poveri piuttosto che dei ricchi.... tuttavia, riflettendoci bene, è sicuramente logico quello che abbiamo detto e quindi, senza più dubbi, impegniamoci a lavorare razionalmente per diventare più ricchi possibile; ciò significherà che siamo dei giusti personalmente predestinati ad andare sicuramente in Paradiso”.

Sembra tutto così effettivamente logico o ci sono degli errori?
Dal colloquio dei due Soggetti A e B che erano alla evidente ricerca del Paradiso per ciascuno di loro, se ne deduce che il ricco, che sta bene materialmente in quanto produttore di profitto personale, starà personalmente bene anche immaterialmente-spiritualmente andando in Paradiso.

Sin dall’origine la visione capitalista-calvinista era un po’ “squilibrata” verso il principio del merito personale, piuttosto che il principio della solidarietà e quindi era poco presente l’idea del bene comune immateriale-spirituale. Tuttavia, il fondamento religioso permetteva comunque la permanenza di una visione etica nel capitalismo.
Nel tempo, con la laicizzazione della società e l’avanzare di filosofie materialiste e nichiliste, venuta meno la ricerca religiosa ed etica del bene immateriale-spirituale è rimasta, inevitabilmente, soltanto la ricerca del bene materiale individuale. E’ così emersa la conflittualità perenne ed egoistica del sistema capitalista.

E’ bene essere consapevoli che da colloqui e riflessioni come quelli sopra descritti nasce lo “spirito” del capitalismo e l’attuale ricerca del profitto e bene personale, quale preteso riconoscimento del merito personale, tralasciando tuttavia nel ragionamento la solidarietà-dono e la ricerca del bene comune.
Se non si scioglie il nodo-contraddizione del capitalismo, che al fine di tutelare il merito favorisce troppo l’egoismo, ossia il profitto personale o di un singolo gruppo sociale o di un singolo popolo, impedendo il raggiungimento del bene comune dell’umanità intera, il mondo andrà sempre incontro a inevitabili conflitti, inutile farsi illusioni.

Va trovata una soluzione che concili la produzione (ma anche la distribuzione) del LAVORO con la distribuzione della MONETA in un'unica visione ETICA equilibrata, senza sbilanciarsi troppo su uno solo dei fattori

Luigi Intorcia

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #2 il: Marzo 31, 2017, 11:24:26 am »
esattamente questo è l'intento. Quando diciamo che ad esempio non esiste un controllo sulle politiche del lavoro, ci stiamo negando una delle funzioni più importanti in assoluto, mentre se parliamo di controllo finanziario o monetario siamo al top del l'inumano possibile.

Questo significa che al mondo finanziario del tema LAVORO, non interessa un fico secco. Basta vedere cosa scrivono i professori di finanza internazionale e constatare se mai gli sfiori  l'idea che dal loro processo di arricchimento, si esclude esattamente il lavoratore che deve risolversi il suo problema dando meno fastidio possibile al capitalista.

Dal mio punto di vista  il primo che deve risolvere il problema di forza è esattamente quel mondo e poi si parla di economia finanziaria, senza escluderla, ma facendola stare nel più ampio ragionamento dell'utilità sociale della parte monetaria e finanziaria.

Il ragionamento è mastodontico e va affrontato, con un sistema serratissimo di contraddittorio, fra persone la cui interlocuzione deve essere reale e non più ideale.
Per mia esperienza diffido del cultore monetario da sempre, in quanto è specializzato nella teoria del pollo. Appena l'accenna per quanto mi riguarda ha finito di colloquiare con me all'istante.
Grazie Alessandro per quello che hai scritto.

Luigi Cirillo

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #3 il: Marzo 31, 2017, 10:39:03 pm »
Sinceramente nel dialogo citato da Alessandro Coluzzi, trovo una concatenazione di causa-effetto debole, in questo punto: Tenuto conto che ciascuno di noi riceve denaro dagli altri se svolge azioni utili nei loro confronti...

ecco non accade questo, mai, chi svolge azioni utili per gli altri normalmente non riceve compenso!
se anche fosse, non vuol dire che siano per forza azioni utili, e bisognerebbe vedere cosa muove la persona che le fa a farle.


ma condivido la logica sul fatto che il pensiero calvinista è la base etica del capitalismo.

non mi trovo d'accordo solo parzialmente però quando si dice che la germania vince sugli altri portando via loro il lavoro.
la germania si è avantaggiata in un sistema europeo così costruito per mezzo del target 2 e dei giochini tra bundesbank e governo federale che poteva ottenere, (un po' come fa la cina), denaro a basso tasso di interesse.
e soprattutto con uno sfruttamento dei lavoratori (sottopagati) per poter abbattere i costi.

i tedeschi comuni non si rendono conto che anch'essi sono vittime di un sistema che basa tutto sulla convenienza, sul profitto e accentramento di potere.
cosa facciamo qui? la stessa cosa, incrementiamo il precariato, si chiede a chi lavora già di lavorare di più e chiedere di meno (reddito), meno diritti, più flessibilità ecc.
per cosa?  per esportare!
quando lo capiremo che in un mondo finito non tutti fossimo esportare? corriamo in tondo come farebbe il soggetto B quando risponde al soggetto A nel dialogo sotto riportato. Nessuno sa con certezza se andrà in paradiso ma intanto corriamo e proviamoci, così facciamo noi inseguendo il mito dell'esportazione.
Non è un rubare lavoro agli altri, ma sfruttare sempre di più le persone del proprio paese!

l'esportazione dovrebbe essere solo uno strumento per pareggiare le importazioni, e possibilmente visto che chi esporta di più non può privare i suoi clienti esteri del proprio bene se è apprezzato, potrebbe cooperare e cedere i guadagni a chi invece ha problemi, instaurando una politica di cooperazione internazionale tra paesi di tutto il mondo, come diceva keyens (credo)

Alessandro Coluzzi

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #4 il: Aprile 01, 2017, 09:47:22 am »
Espongo un piccolo chiarimento. per il resto sono d'accordo su quello che dici.

Dove ho scritto  "Tenuto conto che ciascuno di noi riceve denaro dagli altri se svolge azioni utili nei loro confronti...", intendevo dire che, ad esempio, il panettiere riceve denaro da me o da te perchè ci consegna del pane, ossia in quel momento svolge un'azione utile (lavoro) nei nostri confronti (d'altra parte, se non avessimo bisogno di pane non andremmo dal panettiere e lui non riceverebbe i nostri soldi).
Questo vale, ovviamente, per ogni attività lavorativa. In questo senso la dazione-ricezione di DENARO è concatenata al LAVORO.
E' il famoso concetto su cui  Luigi tante volte, giustamente, insiste LAVORO, PRODUZIONE, REDDITI (valutati in forma monetaria).

Poi aggiungi "ecco non accade questo, mai, chi svolge azioni utili per gli altri normalmente non riceve compenso!".
Rispondo che altro discorso è fare azioni utili gratuitamente (volontariato?).... BEN VENGANO. Esse sono mal sopportate in un sistema capitalista perché non producono redditi dichiarati, PIL, tasse, non muovono conti correnti e carte di credito.
Paradossalmente se tutti gli esseri umani si mettessero d'accordo a svolgere tra loro SOLO attività gratuite (come facevano nei monasteri ed in molte comunità cristiane e si fa normalmente in famiglia) il sistema capitalista imploderebbe all'istante. Non avrebbe più senso la moneta, le tasse sui redditi, la banca, la finanza ecc.... ci vorrebbe una FIDUCIA MASSIMA tra tutti gli esseri umani e nessun furbo....

Poi aggiungi "se anche fosse, non vuol dire che siano per forza azioni utili, e bisognerebbe vedere cosa muove la persona che le fa a farle".
Giusto. Al di là dei c.d. "ladri comuni" (sempre esistiti, ma sempre puniti), alcuni aspetti finanziari di oggi permettono ad alcuni di acquisire denaro altrui pur non svolgendo, a detta di molti, attività propriamente utili. Paolo Maddalena lo definisce "Gli inganni della finanza", Zygmut Bauman "Capitalismo parassitario". Il sostantivo capitalismo secondo me va bene (con certi limiti fissati dalla collettività-Stato al fine del raggiungimento del bene comune), è l'aggettivo parassita che va male.

Quanto al problema del LAVORO e delle ESPORTAZIONI non diciamo tra noi cose contraddittorie, anzi. Hai solo aggiunto un ulteriore giusto aspetto al discorso.
Le esportazioni eccessive di alcuni tolgono lavoro agli altri (tu dici che devono andare in EQUILIBRIO, come la penso anche io).
Finchè il saldo commerciale non sarà in equilibrio, tuttavia, le esportazioni eccessive di un paese riducono inevitabilmente il LAVORO nel paese che importa i prodotti (frutto di lavoro) altrui. Keynes (inglese) aveva capito perfettamente il problema ed aveva suggerito un sistema di compensazioni automatico delle esportazioni tra paesi in sede di Bretton Woods. Fu accolta invece la diversa tesi americana (che avevavo vinto la guerra).

Tu aggiungi che anche nel paese esportatore tale risultato si raggiunge attraverso lo sfruttamento  di parte dei loro lavoratori (sottopagati). In gran parte è vero, in altra parte si verifica il fenomeno attraverso aiuti di stato (anche fiscali  indiretti) alle aziende nazionali.
Vanno analizzati i singoli fattori della produzione, ad esempio:
1) IMMOBILE in cui viene svolta l'attività. In Italia chi loca deve indirettamente includere nel prezzo del canone la tassa IMU (enorme) che paga allo Stato (o la pagherebbe direttamente l'impresa che fosse proprietaria del proprio stabilimento).
Costo maggiore per imprese italiane rispetto ad altre.
2) ENERGIA. Abbiamo l'energia più costosa (o tra le più costose) del mondo, a forza di inserire accise giustificate per ogni cosa.
Costo maggiore per imprese italiane.
3) TRASPORTI. Abbiamo autostrade a pagamento fisso e ... a pagamento variabile aggiuntivo (autovelox esagerati solo per fare "cassa"). In Germania sono gratuite.
Costo maggiore per imprese italiane.
4) TASSE. Abbiamo le maggiori tasse al mondo sul lavoro delle imprese e sulle retribuzioni dei lavoratori. Si lavora tanto, ma il reddito netto è più basso (reddito meno tasse) e quindi abbiamo pochi investimenti e consumi, con successivi minore produzione, redditi e cosi via.
A parità di costo lordo della paga, in Germania o in Cina il lavoratore avrà un maggior netto in tasca che farà girare l'economia di più.
Costo maggiore per imprese italiane
E cosi via....

Tutto questo solo perchè abbiamo (così si dice....) un alto debito PUBBLICO. In altro post di confederazione ("siete sicuri che l'euro sia solo una moneta?") si è giunti alla conclusione che la MONETA è sempre un DEBITO e dunque in ogni paese, per esistere MONETA da scambiarsi,  devono esistere necessariamente DEBITI che possono essere o PRIVATI o PUBBLICI.
Se quelli PRIVATI sono BASSI  in Italia (siamo notoriamente un paese di risparmiatori, con pochi debiti privati in proporzione al PIL rispetto agli altri paesi) allora avremo necessariamente un più ALTO debito PUBBLICO. E' MATEMATICA. Ma è un bene, ritengo.  E' la natura contabile monetaria, secondo me, che è sbagliata.

Come nel gioco del Monopoli, si ritorna circolarmente "al Via", all'inizio del ragionamento.
La soluzione dei problemi del LAVORO, PRODUZIONE e REDDITI, ossia dei fattori della produzione imprenditoriale (i 4 punti sopra indicati ed altri) è legata a quella degli aspetti finanziari (moneta, debito, banche), che è legata anche (ma non solo) ad una visione  ETICA.
 Serve un PROGETTO UNITARIO.

Luigi Intorcia

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #5 il: Aprile 02, 2017, 11:10:49 pm »
in questo topic, secondo me non è stato colto il substrato concreto. Il concetto che doveva evidenziarsi e non si è colto è il fatto che si costruisce un mostro, che veleggia sulle teste di tutti indistintamente.

La differenza è che ad un mega capitalista, fra una 20na di anni, non converrà investire, perchè fra il rischio di investimento e la remunerazione a zero del capitale e qualche interesse percentuale in più, derivante dalla quantità del capitale  che possiede, sceglie e sceglierà  sempre la seconda, il tutto dopo aver distrutto tutto quello che poteva.

Se al mega capitalista gli si da la possibilità di avere un mezzo di trasporto veloce ( elicottero aereo personale ) auto personale, terreno personale, piantagioni personali, stalle personali, ospedale personale, acqua personale, aria personale, mi si faccia capire, che convenienza potrà avere questo tizio ad investire?

la risposta logica è : NESSUNA CONVENIENZA.

Per cui il quid non è l'investimento, ma la forza lavoro coinvolta.
E nella forza lavoro, cosa come e quando produrre. Ma questo 'pallino',  non deve stare nelle mani private, ma nella mani pubbliche e dare forza a tutti i componenti dello stato.
La forza in più,  deve essere data a chi non ce l'ha quella forza e non invece levargliela. Se lo stato non compie questo passo in avanti di nuovo, tutti gli stati e tutti i popoli saranno trattati come un immenso e sterminato serbatoio di conigli in cui volpi molto intelligenti sceglieranno quali e quanti conigli levare da mezzo per mangiarseli.

Il caso Detroit serve a far emergere che anche in una potenza economica mondiale esistono sacche di povertà indotta, talmente tanto gravi che rasenta la follia disintegrare una metropoli e svuotarla completamente esattamente come nell'età dell'oro un numero infinite di piccole town scomparvero e furono abbandonate in massa.
Ancora oggi quelle town sono abbandonate e lasciate marcire.

L'aberrazione consiste che in testa ad un solo americano esiste un capitale a credito di qualche milione di dollari, mentre sulla testa di un italiano circa 40 mila e di debiti. Nonostante tutto se il sistema globale decide di far saltare una città lo fa e basta e non guarda in faccia a nessuno, fosse anche il paradiso terrestre.
« Ultima modifica: Aprile 02, 2017, 11:14:17 pm da Luigi Intorcia »

Alessandro Coluzzi

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #6 il: Aprile 03, 2017, 07:24:10 am »
La tua frase "tutti gli stati e tutti i popoli saranno trattati come un immenso e sterminato serbatoio di conigli in cui volpi molto intelligenti sceglieranno quali e quanti conigli levare da mezzo per mangiarseli", mi fa venire in mente alcune parole di Papa Francesco che avevo letto, che trascrivo testualmente e consiglio di leggere MOLTO LENTAMENTE per afferrarne il significato profondo.

Ci avvisa Papa Francesco “questo è inequità. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello ‘scarto’ che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono ‘sfruttati’ ma rifiuti, ‘avanzi’.” (Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium cap.53).
Questo può essere identificato come il PROBLEMA.

Adesso la potenziale SOLUZIONE.
Nella sua recente enciclica “Laudato Si’, sulla cura della casa comune” dedicata ai rapporti tra ECOLOGIA, ETICA ed ECONOMIA (http://www.news.va/it/news/laudato-si-il-testo-integrale-dellenciclica-di-pap), Papa Francesco evidenzia come oggi, erroneamente, sia proprio l’ECONOMIA a dettare le DIRETTIVE del comportamento sociale, che CONTRASTANO sia con l’ECOLOGIA planetaria che con l’ETICA umana. Va eliminata questa contraddizione.
Dice Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’: “Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di cambiare il modello di sviluppo globale, la qual cosa implica riflettere responsabilmente sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni. Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso (cap.194)”…. “Abbiamo bisogno di una POLITICA che pensi con una VISIONE AMPIA, e che porti avanti un nuovo APPROCCIO INTEGRALE, includendo in un DIALOGO INTERDISCIPLINARE i diversi aspetti della crisi…. Se la politica non è capace di rompere una logica perversa, e inoltre resta inglobata in discorsi inconsistenti, continueremo a non affrontare i grandi problemi dell’umanità (cap.197)” .

Le Leggi positive umane eco-nomiche devono ricalcare quelle naturali eco-logiche.
Solo quando le nomos (norme positive) coincideranno col Logos (Dio, la Logica universale, la Natura, il diritto naturale, la morale) esse saranno ritenute giuste da TUTTI, verranno rispettate con gioia da TUTTI, si eviteranno finalmente i conflitti umani e si raggiungerà il BENE COMUNE.

Michele Citarella

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #7 il: Aprile 04, 2017, 07:46:57 am »
mi piacciono i vostri commenti, parlate in modo autorevole intrisi di umile chiarezza nel destinare conoscenza in modo che tutti possono, per coloro che voglio capire nel come siamo caduti in basso, il come rialzarsi, perché quando si cade in acqua, l'annegamento avviene per quanto tempo rimani sotto, se non ti dai da fare ad uscire fuori dall' acqua.

Luigi Cirillo

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #8 il: Aprile 14, 2017, 01:07:47 pm »
concordo con alessandro quando dice:
"La soluzione dei problemi del LAVORO, PRODUZIONE e REDDITI, ossia dei fattori della produzione imprenditoriale (i 4 punti sopra indicati ed altri) è legata a quella degli aspetti finanziari (moneta, debito, banche), che è legata anche (ma non solo) ad una visione  ETICA.
 Serve un PROGETTO UNITARIO."

e con luigi quando dice:
" Per cui il quid non è l'investimento, ma la forza lavoro coinvolta.
E nella forza lavoro, cosa come e quando produrre. Ma questo 'pallino',  non deve stare nelle mani private, ma nella mani pubbliche e dare forza a tutti i componenti dello stato.
La forza in più,  deve essere data a chi non ce l'ha quella forza e non invece levargliela. Se lo stato non compie questo passo in avanti di nuovo, tutti gli stati e tutti i popoli saranno trattati come un immenso e sterminato serbatoio di conigli in cui volpi molto intelligenti sceglieranno quali e quanti conigli levare da mezzo per mangiarseli"


commento che stando alle parole di luigi qui di seguito: "La differenza è che ad un mega capitalista, fra una 20na di anni, non converrà investire, perchè fra il rischio di investimento e la remunerazione a zero del capitale e qualche interesse percentuale in più, derivante dalla quantità del capitale  che possiede, sceglie e sceglierà  sempre la seconda, il tutto dopo aver distrutto tutto quello che poteva.

Se al mega capitalista gli si da la possibilità di avere un mezzo di trasporto veloce ( elicottero aereo personale ) auto personale, terreno personale, piantagioni personali, stalle personali, ospedale personale, acqua personale, aria personale, mi si faccia capire, che convenienza potrà avere questo tizio ad investire?"

ci sono due problemi da considerare non solo per ricostruire un tessuto economico e sociale depauperato all'osso, ma per evitare, o almeno tentare, che si ripetano tali eventi, e cioè: la finanza non ha funzione sociale e non può essere mantenuta, e la convenienza non può essere il criterio base per l'agire umano sia in termini di reddito sia in termini di relazioni interpersonali.

oggi questi termini compongono la concezione su cui si basa tutta la ns. vita, partendo da quell'esacerbazione del mito del merito sviluppato come dice alessandro, nell'epoca del calvinismo.
il merito e la premiazione per l'azione individuale sono stati estremizzati, perchè se è vero che è legittimo apprezzare lo sforzo di un singolo (es. un genio) e ripagarlo per l'alto valore che la sua azione porta, è anche vero che la solidarietà e l'unione, non si possono eliminare. quel genio non si è fatto da solo, ognuno è sempre frutto del tutto/tutti che lo circondano.

Luigi Intorcia

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Re:le unioni giuste ( la Grecia che non ti aspetti )
« Risposta #9 il: Aprile 14, 2017, 01:19:09 pm »
nel settore sportivo, nelle scienze ad altissima tecnologia i cervelli, gli artisti in generale  SONO UN PATRIMONIO DELL'UMANITÀ' a questi qui io toglierei il peso di essere dei succubi del danaro e quindi indurli vendersi al miglior offerente ( idovinate sempre chi sia il miglior offerente e capirete il senso ), anzi cercherei di tenermeli molto stretti strapagandoli anche, se dalla loro attività esiste il quid in più che un essere normodotato non ha.

La superiorità dell'inventore o del campione sportivo va incentivata ed esaltata, perchè è il riferimento più alto della qualità umana che non tutti hanno, ma di cui tutti si avvalgono, migliorando la condizione di vita.

Oggi un Leonardo da Vinci in Italia e dall'Italia scapperebbe a gambe ultra levate  e fornirebbe ad un finanziatore le sue invenzioni e la sua tecnica.

Penso è credo che la non ideologia o meglio l'ideologia zero serva per comprendere tutto questo e dare il massimo impulso alla tecnologia in ogni campo dell'umano agire e questo deve essere LIBERO e non sottoposto al vincolo da parte di nessun prganismo nazionale e internazionale.