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Post - Giovanni Tomei

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Diario / Re:Rapporto con Paolo Maddalena
« il: Agosto 14, 2017, 06:01:47 pm »
Leggo, come il solito, solo ora. E, caro Massimo,  hai ragione, le forze sono quelle che sono e io ho scelto, per rumore di fondo e effetto sull'effetto, della quasi inutilità di parlare tra noi, considerando che, di massima, le eccezzioni effettivamente non contino, almeno a questo stadio. Così, mi dedico a frequentare persone e gruppi che potrebbero confluire in un cammino comune. Per intederci bene, è poco importante che si arrivi per primo al traguardo, e neanche secondo, terzo, e così via. Quel che conta è l'obiettivo e come determinare al meglio che ci si arrivi. Io continuo a pensare che è fatica sprecata "perorare", in tutte le forme ammesse di democrazia diretta, questo potere partitocratico al governo, per sollecitarlo ad avere attenzione e soluzioni alle richieste provenienti dal popolo. Solo il "Governo del Popolo", con la conquista del Parlamento, ha senso. Da questo punto di vista, permane in tutta la sua validità, formale e sostanziale, l'idea trasfusa nello scopo della CSP. Ed è qui, nel suo ruolo tecnico, ancor più pregnante domani, che insiste la necessità strategica, comunque vadano le cose, che un Organismo di studio, di osservazione, di prosposta, ma anche di controllo, che venga da lontano e che si è fatto le ossa nella sua costruzione, esista nello scenario che si va configurando. A me il compito almeno di far riflettere sul ruolo e sulla dimensione culturale, sociale e poltica che dovrà continuare a svolgere la CSP. Tra l'altro, prego di riflettere che le circostanze attuali, apparentemente caotiche, servono tutte a coprire spazi aperti e variamente sentiti nella loro importanza, fino a far pensare che siamo tutti una specia di armata Brancaleone, mentre così non è, perchè è il caos a determinare spinte apparentemente  caotiche che, però, conservano al loro interno regole sistemiche. Spero vivamente che partecipi con gli altri a fare in modo che, nel caos, per disattenzione, si arrivi a far spegnere la fiammella della CSP, anche considerando che il presidente è comunque pro-tempore: una dimostrazione in più che quel che conta è l'obiettivo e come raggiungerlo, il "chi" è sul serio, poco importante.

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Diario / Re:Rapporto con Paolo Maddalena
« il: Agosto 05, 2017, 08:57:29 am »
Leggo solo ora. La separazione nasce dalla necessità di Paolo Maddalena di avere una segreteria funzionante ad personam. Luigi De Giacomo, come segretario allora, della CSP, svolgeva la funzione con dedizione e competenza e questo ha sempre soddisfatto pienamente Maddalena. Poi, un giorno, sebbene Paolo Maddalena avesse detto che doveva essere una inziativa della CSP, il, non ricordo la data, De Giacomo organizzò la cosa come iniziativa di Paolo e non della CSP, comunicando che era aperta a tutti sul tema dell'Attuazione della Costituzione. Fummo costretti a parteciparvi come uditorio che acconsentiva o meno alle istanze di quel giorno (che dettero luogo alle iniziative che poi sono partite da Napoli, e di quest'ultima. Personalmente mantengo rapporti costanti econ Maddalena che è, e resta, almeno per ora, Predidente Onorario della CSP).
Questa inziativa dei due giorni dal 30 ottobre è esattamente la medesima, salvo gli aggiornamenti del tempo trascorso, di quel che accadde il 21 novembre del 2015, quando iniziò il percorso costituente che chiamammo "Stati Generali per l'Attuazione della Costituzione" su invito di Paolo Maddalena e che scaturì nel soggetto giuridico, CSP. Ora, dopo la due giorni è probabile si configuri un nuovo soggetto giuridico. La conseguenza, tra le dimissioni di De Giacomo e la nomina di Triulzi, è che la mia stima personale in De Giacomo è venuta meno per il danno emergente che faceva al "movimento" e per mie considerazioni , mentre continuo a frequentare Maddalena per la comunione d'idee, mentre per gli intenti, solo ora, ha dichiarato in una intervista a Giulietta Chiesa che "ci vuole che le masse popolari si uniscano per il governo del popolo", più o meno, e poi, per la sua moralità di uomo giusto e saggio, oltre la sapienza giuridica, e perchè credo che la CSP, come soggetto tecnico, possa continuare a svolgere il ruolo di "condominio", o di "Casa Comune" che, se tutto questo bailamme non fosse capitato, porterà il giro allo stesso punto: una Casa comune, un soggetto giuridico che rappresenti l'unità nelle differenze, attraverso l'io tradotto in noi e l'etica della reciprocità che combina l'effetto per pensare, attraverso l'azione: Noi insieme per attuare la Costituzione in Parlamento. Sul motto, ho provato a delineare una metodologia possibile con il MERPS. Approfitto, per comunicare a tutti che mantengo la funzione di presidente pro tempore per provare a sistemare le questioni in sospeso e poi...scomparire, nel senso che mi dedicherò alle cose che mi piace dire e fare, in libertà. Un'altra cosa personale: il caos che vige tra noi è nell'ordine delle cose, nella realtà.

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Diario / Nuove slide di presentazione del MERPS
« il: Luglio 08, 2017, 10:24:18 am »
Ripropongo i 4 documenti dell'Oggettivismo Politico e del MERPS (Modello Elettorale di Riequilibrio Politico Sociale) aggiornati e con l'aggiunta di una presentazione con 9 slide (quarto documento allegato).  Propongo anche di leggere, se vi va, questo stralcio di un post da Facebook che tratta da una prospettiva diversa il significato da attribuire al modello e alla metodologia:

.. le domande sul valore del "potere" e allora scopro, ma è una verità lapalissiana, che non c'è modo che una "supplica", argomentata e giusta, che promani dal popolo, non è detto sia certa l'accoglienza sostanziale da parte del potere politico, anche quando fosse la Corte Costituzionale a deciderlo.
Questo aspetto genera una deformazione, che trattata sul piano giuridico, non fa altro che dimostrare come la Costituzione non sia attuata e non si tenga conto di essa nell'analisi delle richieste legittime del popolo, che alla Costituzione si rifà.
Sul piano della logica comune, la sottrazione di diritti e la fotografia della situazione italiana, sul piano del lavoro, delle povertà, dell'economia, della finanza, dell'ambiente e del territorio, dei beni privati e pubblici, della proprietà delle imprese, dello "stato della Nazione" subordinata ai Trattati europei, è tale da aver ingenerato un vallo profondo e invalicabile tra due poteri che si contrappongono: da un lato, la classe uniformata del "potere dei partiti politici"; dall'altra, la classe uniformata della società italiana del popolo senza classi sociali e senza lotta di classe (per mancanza di umiltà, visione e metodo, abituata alle notazioni infinite sull'effetto che fa, con la perdita delle cause che hanno generato questo tipo di attualità lunga e conforme che stiamo vivendo).
Allora, penso che quando due poteri si confrontano, così sbilanciati tra loro, da questa parte del popolo sovrano occorra far prevalere la ragione e, se avessi ragione, allora Roberto e Gio, proverebbero a ragionare di sistema: da un lato, l'attuale sistema di potere politico-partitico al Governo della Repubblica che si accingono alla ennesima nuova legge elettorale che esclude la rappresentanza popolare, se non, almeno da iscritti ai partiti; dall'altra, l'attuale sistema di potere politico della sovranità popolare senza partitocrazie consolidate, ma fluide (che è una buona cosa per la costituzione di una comunità politica popolare).
Per dire che, da questa parte, si contrappone al potere delle partitocrazie storiche e camaleontiche e meno storiche, un potere di rappresentanza naturale, seppur eterogenea, tra cittadini liberi, associazioni, movimenti e partiti politici fluidi e leggeri, sia per rapidità di decisioni, che per numero, cui la Costituzione che li unisce, riconosce il diritto-potere di esercitare una funzione che è unica, non sottraibile, né sopprimibile, di nominare gli eletti al Parlamento e di affidare loro il mandato di rappresentare il Popolo alla guida dello Stato di diritto.
Anche i partiti al potere lo sanno e approfittano del Parlamento e del Governo per far valere il loro potere di riforma senza contrappesi, fino a far promulgare dal Capo dello Stato una legge elettorale, iniqua, incostituzionale e di favore per la vita della dinastia, la loro, accettando che sia del tutto escluso il popolo dalle decisioni che riguardano "noi cittadini", i curatori legali della volontà popolare.
Così, mi chiedo perché la logica comune non faccia proprio un semplice principio: un sistema ha bisogno di un inizio e l'attuazione della Costituzione è un obiettivo di quel sistema, e il motivo risiede nella circostanza, ampiamente dimostrata dalla storia, che una scelta politica che presupponga interventi legislativi, non può che trovare nel Parlamento il luogo dove l’esercizio legislativo sia possibile.
In tal caso, significherebbe anche che il Programma di Governo, o Politico, per dare attuazione alla Costituzione, conterrebbe di certo l'Art. 53.
Allora, qual'è l'inizio? E' uno solo! Scegliere i cittadini degni e votarli per essere il nuovo Parlamento.
Come fare? Lo logica vorrebbe che si fa attraverso l'unione del popolo sovrano, comunque rappresentato, con un programma politico comune che indichi quel che pone in equilibrio il sistema.
Possibile che nessuno pensi che c'è il modo? Basta la "Riunione di Condominio del Popolo Sovrano" (che io chiamo "Primarie Sempre Aperte", perchè un condominio deve poter essere sempre convocato ad horas e per questo, deve esistere), cosciente del suo potere, per indicare chi è degno di ricevere un mandato di rappresentanza degli interessi comuni in Parlamento, convocare un'assemblea di condominio e scegliere gli amministratori.
Fin qui, nessuna legge lo impedirebbe, ma il risultato condominiale rappresenterebbe la lista nominativa di cittadini degni di andare in Parlamento che, siccome il condominio si chiama "Condominio Italia", produrrebbe una lista così territorialmente localizzata, fin da definire liste per collegi, ma senza uninominalità e capi lista, del tutto vincolata naturalmente ai numeri delle preferenze ricevute dai condomini.
Insisto, fin qui, tutto legale e possibile, ma anche tutto lontano dai partiti politici e dalla loro legge elettorale, qualsiasi sia, perché anche la più bieca e incostituzionale e di favore per i partiti di governo, non farebbe che il bene del popolo dei rappresentanti del condominio.
La conclusione? Che nei 70 giorni che separano il momento delle elezioni (ma nulla vieta di anticipare la riunione di condominio), occorrerà utilizzare un partito esistente che abiti nel Condominio Italia, o all’occorrenza, fondarne uno nuovo, raccogliere le firme, riflettendo che, tra diaspore avvenute, sia tra maggioranza, che opposizione, in questa legislatura, molti parlamentari "civici" e certificabili, potrebbero dare una mano, rendendo ancora più semplice l'impegno, e formare così le liste elettorali pubbliche.
La particolarità, se si vuole, consiste nel Programma Politico Comune (La piattaforma su cui si inserisce e si articolerà il Programma di Governo per la legislatura), con cui i membri delle liste elettorali del Condominio Italia, si presenteranno alle elezioni politiche.
Secondo voi, i condomini chi voteranno? Quelli cui hanno fornito il mandato di rappresentanza democratica indiretta, che è reso evidente dall'impegno su quel programma di governo? O i nominati in lista, con i simboli dei partiti politici che hanno voluto la legge elettorale che sarà utilizzata in quel momento?
Si chiama approccio di sistema a un problema dato, accettando che le soluzioni possano essere n, ma è anche vero, che una sia la migliore.
Chi volesse cimentarsi, accolga anche un altro aspetto: è evidente che il programma di governo contiene che si raggiunga un equilibrio riconosciuto come tale dal popolo, con leggi e riforme che siano utili alla ricerca e al mantenimento di una situazione di "equilibrio".
Per dire, che questa è una proposta di riflessione per azioni conseguenti, ed è anche la fase di un tempo di una partita da giocare da parte del popolo sovrano, che ha scelto i propri rappresentanti in Parlamento, perché poi, il ritorno alla normalità, renderebbe le regole adottate sufficienti, perché il diritto ai diritti sia la normalità.
Certo è che se l'umiltà governasse l'etica della reciprocità, potremmo godere tutti di una svolta storica per una nuova Era, ma l'umiltà latita. (il Modello che ho provato a raccontare così, si chiama MERPS (Modello Elettorale di Equilibrio Politico Sociale). Fine

Tutto nasce dalla convinzione che nulla potrà cambiare se non ci si astrae dal legame con l'attualità del dibattito politico, incentrato sulla conservazione del potere dei partiti al governo e all'opposizione, che giocano a fare la guerra tra loro, con la mediazione di una legge elettorale ad hoc che serve solo a loro e che escluderà i tanti partiti politici e i movimenti che anelano alla giustizia e ai diritti e che hanno manifestato le loro intenzioni da tempo, come difensori prima, e attuatori ora, della Costituzione. Se tutti, da questa parte dell'aspirazione alla giustizia e ai diritti collettivi, fossimo così umili da comprendere che nessuno che non faccia parte attualmente di questa legislatura, o che sia legato dal tesseramento con i partiti presenti, potrà mai avere la libertà di pensare al Governo del Popolo, almeno quello che ha già manifestato di essere contro questa partitocrazia e che, se volessimo anche provare a contare, è maggioranza nel nostro Paese.

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Diario / Re:una nuova battaglia per la Confederazione
« il: Maggio 18, 2017, 12:57:39 pm »
Approfitto della sollecitazione di Ettore per informare tutti che Muticentrorisarcimenti ha inviato alle Procure italiane e ad un insieme di soggetti, selezionati lungo gli incontri divulgativi avuti per diffondere i temi finanziari e monetari nella loro dimensione di "potere" senza contrappesi, ad oggi, 400 mail. Esse propongono fatti e situazioni da confutare, o da assumere, per azioni conseguenti che rivestono aspetti giudiziari, oltre che di opinione. Ad oggi, nulla accade, e il soggetto che preferisco mantenere riservato come nominativo, ha in preparazione un opuscolo che riepiloga  in una istantanea comprensibile l'insieme dei temi trattati fino ad oggi.
L'amicizia e la stima che mi lega a M., mi permette di comunicare la sua intenzione e il piacere di farlo ](dalla sua mail: Sono onorato di partecipare alla Vs iniziativa. Cordialmente ), informandoci che ci invierà l'opuscolo appena pronto.
Ritengo utile, intanto, la sollecitazione di Ettore Bonalberti e solleciterò l'analisi della situazione e delle azioni conseguenti a Sandro Diotallevi, per poi riferire e valutare tutti assieme il da farsi, in attesa che il Consiglio Direttivo si riformi, a seguito del suo azzeramento deciso nell'assemblea tenuta il 9 maggio scorso on-line.

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