Cestino > Diario

apriamo un dibattito pubblico sul sistema bancario italiano

(1/5) > >>

Ettore Bonalberti:
E’ tempo di aprire un dibattito pubblico sulla situazione bancaria italiana e internazionale.
Avuta conferma che le più importanti banche private italiane sono controllate direttamente dagli edge fund anglo-caucasici (sede legale nella city of London e fiscale nel Deleware, origine cazara del Caucaso ) e nordamericani( Vanguard, State Street Fidelity, Black Rock, Blackstone, Northern Trust, T-Rowe price, JP Morgan Trust, Franklyn Templeton) Bnp Paribas Trust, ecc) i quali controllano così la quota di maggioranza della stessa Banca d’Italia, le scelte sin qui effettuate sul MPS (Monte dei Paschi di Siena) prima e quelle proposte per le due banche venete, non possono più essere fatte passare in cavalleria.

Non possono più essere taciute le sistematica truffe perpetrate dagli edge funds, che sono la vera guida della cabina di regia bancaria, a danno dei risparmiatori, del fisco italiano e delle stesse banche, dopo la decisione assunta   con il d.legislativo n.481 del 14 dicembre 1992, che ha abolito la separazione tra banche di prestito e banche speculative tassativamente prevista dalla vecchia legge bancaria del 1936.

Più volte abbiamo tentato di sollecitare iniziative parlamentari su tali temi, ma anche autorevoli amici hanno fatto come le tre scimmiette: non hanno visto, non hanno udito, non hanno parlato. Che ciò sia dovuto ad ignoranza, ignavia , sudditanza o, peggio a interessi malcelati, non saprei dire. Certo è che molti degli ex dirigenti politici europei e alcuni dei nostrani, alla fine si ritrovano spesso, direttamente o indirettamente, nei libri paga delle solite multinazionali del finanz capitalismo.

Sin qui solo il M5S ha sollevato questi temi con interrogazioni parlamentari che hanno dato conferma di quanto su esposto.

Anche noi “ DC non pentiti” ci uniamo a sostegno di queste battaglie, considerando che la DC ebbe sempre a cuore la difesa della separazione delle attività bancarie e con la sua politica economica e finanziaria l’Italia poté  raggiungere la quinta posizione tra le potenze industriali del pianeta. Ora, invece, il nostro Paese, sottoposto al giogo del finanz-capitalismo, viene spinto sempre più in basso, le nostre vecchie aziende di valore mondiale sono acquisite a prezzi di svendita e le classi popolari e i ceti medi produttivi vengono  ridotti al progressivo impoverimento.

Una class action contro i responsabili di tale sciagurata realtà andrà organizzata con il massimo di partecipazione popolare
Due obiettivi politici li condividiamo con il M5S: nazionalizzazione della Banca d’Italia, prerequisito essenziale della nostra sovranità nazionale e separazione delle attività delle banche di prestito/commerciali da quelle speculative.
Bisogna partire da qui per qualsivoglia politica autenticamente riformatrice nel nostro amato  Paese. Basta con i provvedimenti iniqui come quelli decisi su MPS e che si intendono adottare su Banca Popolare del Veneto e Banca Popolare di Vicenza, con i quali, mentre si riducono alla miseria e alla fame onesti cittadini e risparmiatori, si lasciano in incomprensibile  libertà gli inetti  responsabili di quelle fallimentari gestioni bancarie.

Ettore Bonalberti
Venezia, 4 Luglio 2017

Luigi Cirillo:
Sono d'accordo con Ettore. Serve partite dal controllo pubblico sulla BDI e separazione delle banche tra quelle di credito e speculative. Questi sono solo i primi passi. Di dovrà arrivare a proibire la speculazione finanziaria perché non è solo un gioco tra privati e anche lo fosse sarebbe meglio tassare quelle rendite eccessive anziché lasciare disperdere in scommesse pericolose. Il peggio però è che alla.fine queste si basano su valori reali e scaricano quindi il loro devastante potere distruttivo sull'economia reale e sulle persone comuni. L'obbiettivo è l'emissione di una moneta a credito senza basarsi sui titoli di debito pubblico e interesse, fuoriuscendo dall'euro e dai trattati europei che vincolano il paese alla finanza apolide.

massimofranceschini:
Concordo.
Ancora più a monte, va rivisto il concetto di denaro.

Alessandro Coluzzi:
il problema è l'egoismo (bene?) del singolo in conflitto col bene comune (collettivo).

Il metodo egoistico  è l'accumulo di DENARO (condivido osservazione di Massimo Franceschini) che non è più un mezzo di scambio ma un fine di accumulo.

Per risolvere il problema è sufficiente unire i catasti immobiliari e finanziari dei vari stati in uno UNICO mondiale, con indicazione della ricchezza di ogni singolo essere umano e LIMITARE la quantità di ricchezza (immobiliare-finanziaria) di ciascuno, sulla base di quella che ciascun essere umano può prevedibilmente (con parametro alto) consumare in 120 anni di vita (età massima sino ad ora riscontrata sul pianeta Terra).
Raggiunto il limite ci sarebbe prelievo fiscale al 100% e tutti i problemi finanziari mondiali sarebbero risolti. Compresi quelli etici.
Sino al limite imposte 0% per tutti. Il lavoro utile "volerebbe" e non ci sarebbe più evasione o elusione fiscale

Il ciclo del denaro sarebbe come quello dell'acqua sul pianeta Terra.... raggiunto un certo limite evaporerebbe dal singolo e, sotto forma di redistribuzione, tornerebbe a tutti.
Dagli attuali errati cicli economici si passerebbe alla giusta circolazione dell'economia.

massimofranceschini:
Proposta irrealizzabile nel medio lungo periodo, figuriamoci ora...
Inoltre proposta che non credo giusta nel metodo, meglio modificare le leggi, le regole economiche e ripristinare le sovranità della politica, i parametri si aggiusteranno senza dover attuare provvedimenti che potrebbero essere tacciati di illiberalismo.
Oltre a ciò una misura del genere la potrebbe fare solo un governo mondiale, entità che ora come ora credo sia da osteggiare in tutti i modi.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

Vai alla versione completa