Documento conclusivo dei lavori del 9 dicembre 2015

Al fine di frenare la dissoluzione economica del nostro Paese, caratterizzata da una disoccupazione senza precedenti, specie tra i giovani, assieme a un’insensata privatizzazione di industrie, territori e demani, che finiranno per renderci un Popolo senza territorio, di riunire tutte le Associazioni e Comitati che perseguano l’attuazione della Costituzione.
In modo particolare di quella parte della stessa dedicata ai “rapporti economici” (Sezione terza della Parte Prima della Costituzione), affinché la “partecipazione dei cittadini, singoli o associati”, garantita dagli articoli 3 e 118 della Costituzione, possa avere un maggior peso nelle decisioni politiche e economiche adottate ed agire anche giudizialmente per la difesa degli interessi generali.
Il gruppo di lavoro ha convenuto sui seguenti punti ritenuti, tra gli altri, di priorità assoluta:
– Far conoscere questa iniziativa al maggior numero possibile di Associazioni e Comitati che si battono per questi fini.
– Far conoscere a tutti che la “partecipazione” dei cittadini costituisce un “contropotere” nei confronti degli altri poteri costituzionali e che può svolgersi sul piano “legislativo” (referendum e proposte di legge popolari, artt. 71 e 75 Cost.); sul piano amministrativo (condivisione della “funzione amministrativa secondo il principio della sussidiarietà (artt. 3 e 118 Cost.); sul piano giudiziario, mediante la promozione dell’azione popolare (art. 118 Cost.).
– Necessità inderogabile e impellente di esercitare detti poteri al fine di ottenere “l’abrogazione” o “l’annullamento” delle leggi incostituzionali che sorreggono l’azione della finanza speculativa, producendo recessione e miseria senza fine.
– Ricorrere in ultima analisi al potere del Giudice comune impugnando gli atti lesivi di interesse generale (vedi l’esperienza del Porcellum), opponendosi anche a ”prescrizioni europee” che violano “diritti umani”, mediante il “ricorso incidentale” del giudice comune adito alla Corte costituzionale, la quale non solo ha il potere di “annullare” le leggi ordinarie per contrasto con la Costituzione, ma anche il potere, cosiddetto dei “controlimiti”, di vietare l’ingresso nel nostro ordinamento di norme comunitarie che ledano i diritti umani (come il diritto al lavoro e il diritto a ottenere il rimborso dei propri risparmi di una vita, perduta per colpa degli amministratori bancari) e, conseguentemente, di negare efficacia agli atti esecutivi di dette norme.
Si propone, quindi, di aprire la fase costituente di una Confederazione delle Organizzazioni per giungere al più presto alla sua fondazione.

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