E' un argomento molto interessante.
Io lo legherei al problema dei BREVETTI in genere, di cui quelli dei farmaci sono ai primi posti nella classifica della "redditività ".
Tempo fa, pensando al problema, constatavo che le strutture più innovative e costose nella ricerca sono PUBBLICHE INTERNAZIONALI, ma i brevetti sono quasi sempre PRIVATI.
Partendo dall'alto, la Stazione Spaziale Internazionale orbitante intorno al pianeta Terra è finanziata con fondi pubblici di vari Paesi ed è una struttura nata solo per fare esperimenti relativi ad assenza di gravità . Idem il CERN di Ginevra nel settore della fisica quantistica e delle alte energie. Idem alcuni grandi telescopi (ad esempio quello dell' ESA in Cile) per studiare lo spazio cosmico. Idem il laboratorio del Gran Sasso in Italia ed altri.
Funzionano abbastanza bene,nel senso che danno risultati e sono abbastanza meritocratici nella selezione del personale (perchè ogni nazione cerca di mandarci i propri migliori ricercatori, per raggiungere anche meriti accademici).
Dunque, tutte ricerche costosissime (neanche lontanamente paragonabili col costo della ricerca dei farmaci) e pagate con fondi PUBBLICI.
In Italia abbiamo laboratori pubblici anche nel settore dei farmaci (Università ) che tuttavia, a vedere dai brevetti depositati, sulla carta dovrebbero funzionare un pò peggio di quelli privati (o forse lavorano con finalità diverse, che non quella di creare farmaci "finti" o "eccessivi" o forse poi si fanno "sfuggire" i brevetti redditizi:... andrebbe approfondito).
Proporrei di fare alcuni grandi laboratori internazionali (con interscambio di ricercatori di varie nazioni) dove concentrare la ricerca dei farmaci, finanziati dai Paesi con fondi pubblici (come ISS, CERN, ESA ecc.), magari nelle Università più importanti di farmacia-medicina del mondo da selezionarsi e che tutte le ricerche così effettuate fossero PUBBLICHE nei risultati, abolendo quindi proprio il concetto di BREVETTO. La ricerca e lo sviluppo raggiunto sono di tutta l'umanità .
Probabilmente si ridurrebbero anche le tante ricerche doppione oggi esistenti solo per battere sul tempo gli altri nel brevettare il farmaco.
Secondo me è assurdo che oggi si muoia, pur esistendo il farmaco, perchè il medicinale costa troppo in quanto tutelato da brevetto.
Le case farmaceutiche, giustamente private, produrrebbero in concorrenza SOLO i medicinali, senza esser titolari del brevetto (come oggi accade per i generici). Se casualmente sviluppassero un farmaco buono, esso diventerebbe comunque pubblico e riproducibile senza brevetto, non avendo esse investito nulla per averlo.
L'idea si potrebbe allargare ad altri settori. Il principio di fondo è che la RICERCA di base dovrebbe essere PUBBLICA nella sua finalità , perchè altrimenti si crea conflitto tra interesso privato e della collettività umana; la PRODUZIONE PRIVATA.
Per inciso, l'unico settore industriale che renderei PUBBLICO DEL TUTTO (anche nella fase produttiva) è quello militare, perchè lì il rischio insito nel conflitto di interessi è ancora più alto: un costruttore di bombe privato vuole, inevitabilmente, che si consumino per poterne produrre e vendere altre !!! Penso che sia anche uno dei motivi (al di là di altri motivi politici aggiuntivi) perchè ci siano sempre continue guerre nel mondo.