Autore Topic: Nuove slide di presentazione del MERPS  (Letto 2171 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Giovanni Tomei

  • Iscritto
  • Newbie
  • *
  • Post: 6
      • Mostra profilo
Nuove slide di presentazione del MERPS
« il: Luglio 08, 2017, 10:24:18 am »
Ripropongo i 4 documenti dell'Oggettivismo Politico e del MERPS (Modello Elettorale di Riequilibrio Politico Sociale) aggiornati e con l'aggiunta di una presentazione con 9 slide (quarto documento allegato).  Propongo anche di leggere, se vi va, questo stralcio di un post da Facebook che tratta da una prospettiva diversa il significato da attribuire al modello e alla metodologia:

.. le domande sul valore del "potere" e allora scopro, ma è una verità lapalissiana, che non c'è modo che una "supplica", argomentata e giusta, che promani dal popolo, non è detto sia certa l'accoglienza sostanziale da parte del potere politico, anche quando fosse la Corte Costituzionale a deciderlo.
Questo aspetto genera una deformazione, che trattata sul piano giuridico, non fa altro che dimostrare come la Costituzione non sia attuata e non si tenga conto di essa nell'analisi delle richieste legittime del popolo, che alla Costituzione si rifà.
Sul piano della logica comune, la sottrazione di diritti e la fotografia della situazione italiana, sul piano del lavoro, delle povertà, dell'economia, della finanza, dell'ambiente e del territorio, dei beni privati e pubblici, della proprietà delle imprese, dello "stato della Nazione" subordinata ai Trattati europei, è tale da aver ingenerato un vallo profondo e invalicabile tra due poteri che si contrappongono: da un lato, la classe uniformata del "potere dei partiti politici"; dall'altra, la classe uniformata della società italiana del popolo senza classi sociali e senza lotta di classe (per mancanza di umiltà, visione e metodo, abituata alle notazioni infinite sull'effetto che fa, con la perdita delle cause che hanno generato questo tipo di attualità lunga e conforme che stiamo vivendo).
Allora, penso che quando due poteri si confrontano, così sbilanciati tra loro, da questa parte del popolo sovrano occorra far prevalere la ragione e, se avessi ragione, allora Roberto e Gio, proverebbero a ragionare di sistema: da un lato, l'attuale sistema di potere politico-partitico al Governo della Repubblica che si accingono alla ennesima nuova legge elettorale che esclude la rappresentanza popolare, se non, almeno da iscritti ai partiti; dall'altra, l'attuale sistema di potere politico della sovranità popolare senza partitocrazie consolidate, ma fluide (che è una buona cosa per la costituzione di una comunità politica popolare).
Per dire che, da questa parte, si contrappone al potere delle partitocrazie storiche e camaleontiche e meno storiche, un potere di rappresentanza naturale, seppur eterogenea, tra cittadini liberi, associazioni, movimenti e partiti politici fluidi e leggeri, sia per rapidità di decisioni, che per numero, cui la Costituzione che li unisce, riconosce il diritto-potere di esercitare una funzione che è unica, non sottraibile, né sopprimibile, di nominare gli eletti al Parlamento e di affidare loro il mandato di rappresentare il Popolo alla guida dello Stato di diritto.
Anche i partiti al potere lo sanno e approfittano del Parlamento e del Governo per far valere il loro potere di riforma senza contrappesi, fino a far promulgare dal Capo dello Stato una legge elettorale, iniqua, incostituzionale e di favore per la vita della dinastia, la loro, accettando che sia del tutto escluso il popolo dalle decisioni che riguardano "noi cittadini", i curatori legali della volontà popolare.
Così, mi chiedo perché la logica comune non faccia proprio un semplice principio: un sistema ha bisogno di un inizio e l'attuazione della Costituzione è un obiettivo di quel sistema, e il motivo risiede nella circostanza, ampiamente dimostrata dalla storia, che una scelta politica che presupponga interventi legislativi, non può che trovare nel Parlamento il luogo dove l’esercizio legislativo sia possibile.
In tal caso, significherebbe anche che il Programma di Governo, o Politico, per dare attuazione alla Costituzione, conterrebbe di certo l'Art. 53.
Allora, qual'è l'inizio? E' uno solo! Scegliere i cittadini degni e votarli per essere il nuovo Parlamento.
Come fare? Lo logica vorrebbe che si fa attraverso l'unione del popolo sovrano, comunque rappresentato, con un programma politico comune che indichi quel che pone in equilibrio il sistema.
Possibile che nessuno pensi che c'è il modo? Basta la "Riunione di Condominio del Popolo Sovrano" (che io chiamo "Primarie Sempre Aperte", perchè un condominio deve poter essere sempre convocato ad horas e per questo, deve esistere), cosciente del suo potere, per indicare chi è degno di ricevere un mandato di rappresentanza degli interessi comuni in Parlamento, convocare un'assemblea di condominio e scegliere gli amministratori.
Fin qui, nessuna legge lo impedirebbe, ma il risultato condominiale rappresenterebbe la lista nominativa di cittadini degni di andare in Parlamento che, siccome il condominio si chiama "Condominio Italia", produrrebbe una lista così territorialmente localizzata, fin da definire liste per collegi, ma senza uninominalità e capi lista, del tutto vincolata naturalmente ai numeri delle preferenze ricevute dai condomini.
Insisto, fin qui, tutto legale e possibile, ma anche tutto lontano dai partiti politici e dalla loro legge elettorale, qualsiasi sia, perché anche la più bieca e incostituzionale e di favore per i partiti di governo, non farebbe che il bene del popolo dei rappresentanti del condominio.
La conclusione? Che nei 70 giorni che separano il momento delle elezioni (ma nulla vieta di anticipare la riunione di condominio), occorrerà utilizzare un partito esistente che abiti nel Condominio Italia, o all’occorrenza, fondarne uno nuovo, raccogliere le firme, riflettendo che, tra diaspore avvenute, sia tra maggioranza, che opposizione, in questa legislatura, molti parlamentari "civici" e certificabili, potrebbero dare una mano, rendendo ancora più semplice l'impegno, e formare così le liste elettorali pubbliche.
La particolarità, se si vuole, consiste nel Programma Politico Comune (La piattaforma su cui si inserisce e si articolerà il Programma di Governo per la legislatura), con cui i membri delle liste elettorali del Condominio Italia, si presenteranno alle elezioni politiche.
Secondo voi, i condomini chi voteranno? Quelli cui hanno fornito il mandato di rappresentanza democratica indiretta, che è reso evidente dall'impegno su quel programma di governo? O i nominati in lista, con i simboli dei partiti politici che hanno voluto la legge elettorale che sarà utilizzata in quel momento?
Si chiama approccio di sistema a un problema dato, accettando che le soluzioni possano essere n, ma è anche vero, che una sia la migliore.
Chi volesse cimentarsi, accolga anche un altro aspetto: è evidente che il programma di governo contiene che si raggiunga un equilibrio riconosciuto come tale dal popolo, con leggi e riforme che siano utili alla ricerca e al mantenimento di una situazione di "equilibrio".
Per dire, che questa è una proposta di riflessione per azioni conseguenti, ed è anche la fase di un tempo di una partita da giocare da parte del popolo sovrano, che ha scelto i propri rappresentanti in Parlamento, perché poi, il ritorno alla normalità, renderebbe le regole adottate sufficienti, perché il diritto ai diritti sia la normalità.
Certo è che se l'umiltà governasse l'etica della reciprocità, potremmo godere tutti di una svolta storica per una nuova Era, ma l'umiltà latita. (il Modello che ho provato a raccontare così, si chiama MERPS (Modello Elettorale di Equilibrio Politico Sociale). Fine

Tutto nasce dalla convinzione che nulla potrà cambiare se non ci si astrae dal legame con l'attualità del dibattito politico, incentrato sulla conservazione del potere dei partiti al governo e all'opposizione, che giocano a fare la guerra tra loro, con la mediazione di una legge elettorale ad hoc che serve solo a loro e che escluderà i tanti partiti politici e i movimenti che anelano alla giustizia e ai diritti e che hanno manifestato le loro intenzioni da tempo, come difensori prima, e attuatori ora, della Costituzione. Se tutti, da questa parte dell'aspirazione alla giustizia e ai diritti collettivi, fossimo così umili da comprendere che nessuno che non faccia parte attualmente di questa legislatura, o che sia legato dal tesseramento con i partiti presenti, potrà mai avere la libertà di pensare al Governo del Popolo, almeno quello che ha già manifestato di essere contro questa partitocrazia e che, se volessimo anche provare a contare, è maggioranza nel nostro Paese.